Sorprese gradite alla quinta edizione dello Slow Film Fest, che inizierà a Roma il 6 ottobre al cinema Apollo. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Culturale Muovileidee e diretta da Maria Luisa Celani (con la collaborazione alla programmazione di Florencia Santucho, Ilaria Iovine e Cristina Borsatti), quest’anno dedica un’intera sezione a quei documentari, di produzione nazionale e internazionale, che affrontano l’importante tematica della parità di genere.

Wuman Vision, festival nel festival, è stata fortemente voluta da Celani anche per la presa in carico di un fatto importante e significativo: “Mai come quest’anno, la produzione cinematografica indipendente, che è il cuore del programma è, in tutte le sezioni, in larga parte opera di registe donne, spesso giovanissime”.

Ed ecco alcuni esempi di grande spessore: dal pluripremiato documentario ambientalista “Youth Unstoppable”, realizzato dalla regista esordiente Slater Jewell-Kemker (dall’età di soli 15 anni ha iniziato a partecipare ai summit ambientali per realizzare un documentario capace di raccontare un movimento giovanile mondiale in gran parte sconosciuto e incompreso), a “Veleno”, della napoletana Rosaria Della Ragione, documentario prodotto dalla CGIL Campania e dedicato a Michele Liguori, tenente dei Vigili Urbani di Acerra, riconosciuto vittima del dovere ed Eroe della Terra dei Fuochi. Ma anche la canadese Chanda Chevannes, con il suo “Unfructured”, orgogliosa di portare al festival un documentario sulla biologa Sandra Steingraber, o Overseas, un racconto dell’aiuto che un gruppo di donne offre agli abitanti di un villaggio rurale bengalese.

La stessa Maria Luisa Celani firma a quattro mani, con il regista Roberto Mariotti, Girotorno, uno storytelling a 360 gradi su bambini e bambine di alcune scuole del reatino, dopo l’esperienza del terremoto, mentre Maura Viola, con “Per favore, fate piano”, racconta di sei giovani veneziani alle prese con i loro nuovi mestieri.

Ma le donne registe sono in tante anche nella Sezione Smart, una vetrina sule nuove sperimentazioni cinematografiche e audiovisive: dall’argentino “Ailin en la Luna” di Claudia Ruiz al colombiano “Naranja”, dal film collettivo “En Boca de Luca” al francese “Guaxuma” di Nara Normade. “Si tratta di una miriade di sguardi femminili – spiega Celani – che utilizzano l’animazione per soffermarsi sui temi dell’amicizia, della parità di genere, della solitudine e dell’intolleranza”.

Slow Film Fest è interamente a partecipazione gratuita, grazie al contributo della Regione Lazio, al sostegno dellaFondazione Cinema per Roma, City Fest, Cna Roma, i Patrocini di Legacoop Lazio, del Comune di Acquapendente, del Comune di Antrodoco, e alle tante preziose collaborazioni a partire da quelle con l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma e il Cisterna Film Festival.

Info:

Maria Luisa Celani 

info@muovileidee.it  

marialuisa.celani@muovileidee.it

Cristina Borsatti

crisborsatti@gmail.com

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