Inaugura sabato 28 marzo e resterà esposta solo tre mesi, fino al 28 giugno, una mostra eccezionale: Rubens. Detta così suona strano, dato che Rubens non è proprio l’ultimo degli artisti esposti e il mondo occidentale l’ha girato praticamente tutto. Eppure questa mostra è davvero speciale perché, per la prima volta, alcune sue opere tornano nel loro luogo di origine, in quella che un tempo fu dimora e atelier di Peter Paul Rubens e che oggi è uno dei musei più visitati di Anversa.

Ritrattista d’eccellenza, riusciva a rendere vivi e presenti i suoi soggetti, soprattutto quando si trattava dei suoi parenti: mai commissionate e nate senza scopo di lucro, tali tele conservano in sé la forza che solo l’amore intrecciato al talento artistico riesce a trasmettere. Il ritratto meditativo dell’amato fratello Philip è ad esempio un capolavoro di tutti i tempi, ma anche i dipinti con le due mogli Isabella Brant e Helena Fourment, o le immagini dei cognati e dei figli. Anche i celebri autoritratti saranno in mostra: quello da sempre conservato alla Rubenshuis, in particolare, è stato restaurato alla National Gallery di Londra appositamente per l’evento.

L’occasione è ottima per visitare anche la bella città di Anversa, che non è da meno in quanto a fascino. Culla del Seicento delle Fiandre, brilla (letteralmente) di luce: quella dei quadri di Rubens, come dicevamo, certamente; ma anche della luce delle vetrine zeppe di diamanti (l’80% dei grezzi mondiali viene lavorato qui), da subito abbagliante soprattutto se si arriva in città dalla stazione, dotata di una galleria di negozi straordinaria.

La visita può cominciare camminando nel quartiere della moda, accanto all’Accademia dove nascono le avanguardie e si sono diplomati i più grandi stilisti, o direttamente leggendo una guida in un caffè lungo il fiume Schelda, noto per essere senza ponti. Anche il porto, uno dei più grandi in Europa, è una passeggiata piacevole: la parte più vecchia è piena di locali di tendenza e ospita il MAS, o Museo sull’Acqua, che vanta una terrazza mozzafiato sulla città, e il Red Star Line, sulla storia dell’emigrazione. Due progetti d’avanguardia ed esempio della continua evoluzione architettonica tipica di Anversa.

Per chi ha a disposizione soltanto un un week end, ci sono alcune tappe obbligate:

1. L’Het Eilandje, l’Isolotto. E’ il quartiere del vecchio porto di cui sopra, in piena fase di recupero urbano, vera vetrina per la contemporaneità
2. Il Museo Plantin Moretus, Patrimonio Unesco, con la sua collezione di stampe del XVI secolo, simbolo del fasto dell’Anversa dell’Epoca d’Oro
3. La Stazione Centrale: l’architettura dei secoli andati mixata con le costruzioni avvenieristiche del XXI secolo è veramente suggestiva
4. La fontana sul Grote Markt: seduti a un caffè si scoprirà la curiosa leggenda di Brabo
5. Lo Schelda, il fiume senza ponti. Lungo il tunnel del Sint-Anna si apre un panorama mozzafiato sulla città che sembra una cartolina
6. Il parco di Middelheim, pieno di sculture immerse nella natura, un vero e proprio museo all’aperto
7. Zurenborg: è un quartiere eclettico con case e palazzi folli
8. Zuid, nuovo baricentro delle arti contemporanee e della movida
9. Una Bolleke al bar Paters Vaetje: è il nome gergale della birra De Koninck, locale e buonissima
10. Il quartiere a luci rosse, il più grande del Belgio, tra St Paulusplaats e Verversrui: da vedere la Villa Tinto House of Pleasure, edificio all’avanguardia ideato dall’architetto Arne Quinte, inaugurato di recente.

Infine, per chi non tralascia i locali, un’altra piccola top-10 selezionatissima: si comincia dal Café Storm, al piano terra del sorprendente MAS, per poi proseguire con il Sips, dove si servono cocktails di tutti i tipi anche su ricette del 1700.

Il Petrol invece è allestito in una vecchia fabbrica dimessa e propone frequentatissimi dj-set, mentre il Noxx, uno dei più grandi club in Belgio, vanta tre sale per sofisticati light show e una elegante champagnerie. De Vagant offre oltre 200 tipi di acquavite al ginepro, ottimo punto di partenza per poi proseguire al Café d’Anvers, notissimo tra i locali di Anversa: nel cuore del quartiere a luci rosse, è ricavato da una ex chiesa dove si balla techno e house.

Visto che stiamo parlando di una città molto trendy e gay-friendly, sempre connessa con la moda internazionale, si consiglia un salto al Red and Blue, la più grande disco gay del Belgio: assicura un pubblico ogni sera internazionale. Anche il D-Club, sempre gay, è moto divertente, ed è alla più antica stazione ferroviaria di Anversa. Il Roxy Antwerp, al contrario, è una discoteca frequentata da giovanissimi straight e ha mantenuto la struttura della vecchia officina in cui veniva assegnato il lavoro ai portuali. Al Trix infine si ascoltano concerti d’avanguardia: auditorium con tre sale e un bellissimo bar.

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