A proposito di rewriting, di riscrittura, di lingua sporca, il mix tra la nostrana lingua di Dante e i gerghi, i dialetti, gli anglismi e i neologismi, l’aziendalese, il giornalistichese, i social, il melting pot e le nuove rivendicazioni degli attivist*, ecco che anche nel vocabolario Treccani arrivano nuove parole come granchio blu, digiuno intermittente, oblio oncologico, downburst, ebollizione globale, e-fuel, european green deal, iperturismo, ergastolo della patente, gravidanza solidale, skin shaming, transilienza, pizzo di Stato, diversity editor, booktok, challenge e deinfluencing. E poi Femminicidio“, di cui abbiamo già parlato.

Divertente ricostruire la storia di alcuni neologismi che hanno conquistato il sigillo Treccani, una volta sdoganati da eventi rilevanti per l’attualità, come Underdog, termine anglosassone usato nello sport per indicare un atleta sfavorito che vince a sorpresa: fu usato da Giorgia Meloni il 25 ottobre 2022 alla Camera nel discorso di insediamento. Disse:

«Sono quello che gli inglesi chiamerebbero Underdog».

Famiglia queer lo si deve invece a Michela Murgia, morta proprio nel 2023, che così definì la sua famiglia: indica un gruppo di persone che vivere insieme per via di affinità affettive ed emotive, aiutandosi a vicenda, indipendentemente dal genere d’appartenenza e dall’orientamento sessuale. Armocromia, arriva da Elly Schlein, quando raccontò di avere una consulente d’immagine.

 

 

“Il libro dell’anno 2023” di Treccani

Per approfondire, consigliamo l’appendice di Il libro dell’anno 2023, edito da Treccani, a cura di Silverio Novelli, con i principali neologismi scelti dall’Osservatorio della Lingua Italiana. Un volume interessante non solo per la sua appendice, ma anche per la narrazione dei fatti quotidiani più salienti del 2023: affidato a Marcello Sorgi, già Direttore del TG 1, si nuota nella cultura e nell’arte, in politica e in economia, nella scienza e nella tecnologia, in Italia e nel mondo.

Interessantissimi anche gli approfondimenti, a firma di grandi giornalisti e giornaliste, e le fotografie:

«Uno strumento

ricorda il Presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Franco Gallo –

 

 

in grado di analizzare da ogni punto di vista, con martellante incisività, quella energia spietata che muove la storia, quel movimentato spettacolo del Mondo, per usare le parole di Italo Calvino, di cui la Treccani celebra il centenario della nascita».

Un anno indimenticabile, il 2023, per l’orrore dell’attacco di Hamas a Israele, i cambiamenti climatici che hanno costretto 43 milioni di bambini ad abbandonare le proprie case in 44 paesi, i 75 anni della Costituzione Italiana, la prima donna premier Giorgia Meloni, i Nobel a Katalin Karikò, grazie alla quale sono stati messi a punto i vaccini contro il Covid-19, e l’attivista iraniana Narges Mohammadi, imprigionata nel carcere di Evin e condannata a 31 anni di reclusione e a 154 frustrate.

La lingua che cambia, la musica in radio

Tornando alla lingua che cambia, vorrei chiudere in modo pop, ricordando come la musica passata in radio, trap al primo posto, ma anche il rap e tutta l’Hip Hop, è un miscuglio di italiano, inglese, francese, arabo, campano: un esempio? Il Brano di Anna e Capo Plaza:

Anna e Capoplaza

Sto con un bad boy che gira in Mercedes-Benz
Baby, baby, sarai per sempre il mio primo love
Stasera ho uno show, ma sa che ci becchiamo later
Non pensavo quello che ti ho detto, stavo faded
L’ho fatto soffrire così tanto che ora è un hater

Fin dai feat. di Akhenaton coi Co’Sang, il legame tra il rap di casa nostra e quello d’oltralpe è forte, così come nella trap, da Ghali (il primo grande interprete delle seconde generazioni italiane) a Sfera Ebbasta, da MarracashQuentin 40. Per non parlare di Speranza e del suo incredibile incredibile patchwork tra lingua francese, gitana e dialetto campano:

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