Si chiama “This is real” ed è l’undicesima edizione di “Le voci dell’inchiesta“, in scena al Cinemazero di Pordenone. Quest’anno la maratona per cinefili durerà ben quattro giorni, dall’11 al 15 aprile 2018, e sarà incentrata sul meglio della produzione di cinema del reale dal mondo, in anteprima nazionale. Stiamo parlando di titoli che Cinemazero ha  selezionato partendo dai principali festival internazionali, per raccontare il mondo di oggi. Il claim non è un dettaglio: “This is real” vuole sfidare il cinema mainstream per dimostrare che la fiction non è un padrone assoluto per quanto riguarda lo storytelling e che il documentario, ossia la narrazione del reale, è capace di potenza emotiva e di coinvolgimento del pubblico a volte ineguagliabili.

“In un’epoca di sovrabbondanza di contenuti audiovisivi – spiegano gli organizzatori – in cui spesso è difficile districarsi tra prodotti di scarso contenuto o qualità e opere di livello, il nostro festival propone documentari internazionali di eccezionale valore, per offrire al pubblico l’occasione di approfondire l’attualità col meglio della produzione documentaristica mondiale”. Troveranno spazio riflessioni sulle “nuove destre” e sui problemi delle “vecchie sinistre” (focus sulla memoria del ’68), o sulla persistente minaccia atomica; ma anche ampia attenzione – nell’anno del #metoo e dello scandalo Weinstein – è riservata alle donne, con indimenticabili opere-ritratto come Naila and the Uprising di Julia Bacha, su una tenace attivista pacifista, o A woman captured di Bernadett Tuza-Ritter, sulla schiavitù – oggi! – di una donna ungherese.

Altre anteprime italiane confermate sono gli attesissimi premio della giuria dell’ultimo Sundance Film Festival (USA) Dina di Antonio Santini e Dan Sickles, il pluripremiato The work di Jairus McLeary e Gethin Aldous, vincitore – fra gli altri – del premio del pubblico al Sheffield Doc Fest (UK), e Aleppo’s Fall di Nizam Najar sulla devastante guerra siriana.

Una rassegna che è anche una sorta di impegno civile che affianca l’informazione libera: “Peculiarità di questa edizione è la ricerca dei ‘best lost’, ossia film che dopo aver conquistato pubblico in tutto il mondo e giurie internazionali non sono riusciti a superare i confini nazionali o lo hanno fatto per singole proiezioni. Il nostro è  un modo per testimoniare e supplire alle lacune distributive del nostro paese“. Come nel caso di Command and Control, l’incredibile film di Robert Kenner del 2016 che ricostruisce magnificamente lo sventato e sconosciuto incidente atomico che nel 1980 minacciò l’Arkansas.

Non manca una vocazione retrospettiva, e quest’anno Cinemazero metterà al centro preziosi omaggi come quello a Luigi Nono, di cui è poco noto l’impegno come autore di colonne sonore per documentari (Unitelefilm) dimenticati dal pubblico, che Roberto Calabretto ha selezionato e commenterà. L’importante donazione di pellicole che il Premio dei Colli (Este) ha fatto al festival (ora conservate alla Cineteca del Friuli), permetterà invece di vedere un perduto mediometraggio di Enzo Biagi (a cui Le Voci dell’Inchiesta dedicò un’edizione che vide il coinvolgimento delle figlie e di Loris Mazzetti). Per non parlare della collaborazione con Reading Bloom, che porta in città l’opera di Bruce Conner, il cui cinema sperimentale è recentemente stato al centro di un omaggio al MoMA di New York.

Essendo stata una dei protagonosti dell’edizione del 2016, per commentare un film sulle famiglie omogenitoriali – il bellissimo “Gaby Baby”, poi successivamente proiettato più volte in Italia – posso testimoniare la sensibilità del festival per le attualità più stringenti e nuove, la capacità di anticipare le tematiche del prossimo futuro e di interpretare in modo anticonvenzionale le diverse contemporaneità. Una sorta di viaggio virtuale nelle realtà meno raccontate ma protagoniste certe degll’immaginario dei nostri figli.

Per farsi un’idea, ecco i trailer dei film al momento confermati.

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