Una manna dal cielo. Il cielo di Sport Senza Frontiere onlus (SSF), un’Associazione da anni impegnata in favore di bambini e bambine a rischio di emarginazione sociale attraverso lo sport. Lui, Alessandro Tappa, Presidente della onlus, è un pentathleta e mental coach e lei, la sua compagna, è Roberta De Fabritiis, nota curatrice di mostre di fotografia. Insieme hanno dato vita al progetto ForGood, i cui risultati, dopo tre anni di studi da parte dell’Università Torvergata, verranno presentati al Coni di Roma il 29 maggio 2018. Ventidue gli enti socio-assistenziali e sanitari coinvolti, 400 i bambini inseriti nelle attività e seguiti per 2 anni, 126 le società sportive coinvolte nell’offerta di 30 diverse discipline sportive, 1000 le visite mediche effettuate, 3 le Università coinvolte. Mica cippa.

“Lo sport può contrastare efficacemente la povertà infantile – spiega Tappa – intesa non solo come condizione economica, ma nel suo significato più ampio: povertà educativa, alimentare, relazionale di quegli individui e famiglie che si trovano in situazioni di disagio socio economico e a rischio emarginazione”. Stiamo parando di bambini selezionati nelle periferie di tre grandi città italiane, Napoli, Roma e Milano, ma anche Buenos Aires: “Abbiamo usato strategie molto concrete – spiega Roberta De Fabritiis: i bambini sono stati inseriti in corsi sportivi assistiti, hanno avuto la possibilità di ricevere uno screening pediatrico approfondito e un counseling psicologico, rivolto a tutto il nucleo familiare. Di fatto l’iniziativa ha permesso di affiancare al lavoro socio-educativo-sportivo, che costituisce lo strumento di intervento principale di Sport Senza Frontiere, un’azione di prevenzione e tutela della salute dei bambini. Il modello di intervento che abbiamo elaborato è incentrato sulla costituzione di reti di prossimità sul territorio con l’obiettivo per contrastare il cosiddetto drop out sportivo e favorire il processo di inclusione del bambino”.

L’Università di Tor Vergata ha affiancato il progetto elaborando il protocollo relativo alla screening sanitario e analizzando i risultati delle visite mediche effettuate. Non solo. La onlus, affiancata da Enel Cuore, Fondazione Cariplo, Fondazione Charle Magne, Fondazione per il Sud, ha ottenuto anche la collaborazione di altre due Università: la Fondazione dell’Università del Foro Italico, attraverso il suo Centro di Medicina dello Sport, ha svolto le visite mediche su Roma, mentre il Prof. Fabio Bocci della di Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Roma Tre ha dato il suo contributo nel comitato tecnico-scientifico di Sport Senza Frontiere.

Intanto, mentre centinaia di bambini sono stati salvati da emarginazione, obesità, criminalità, denutrizione, il progetto Forgood. Sport è benessere ha ricevuto il premio “Sport ed integrazione” del CONI e nel 2016 il Dipartimento di biomedicina e prevenzione dell’Università di Tor Vergata ha avviato un vero e proprio progetto di ricerca, diretto dalla Prof.ssa Ersilia Bonuomo. Grazie a Tor Vergata inoltre, il progetto è stato presentato allo IUNS 21st International Congress of Nutrition di Buenos Aires e a Torino al Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.

“Di fatto – prosegue Tappa – abbiamo dimostrato non solo l’importanza dello sport come leva per il cambiamento culturale, personale e sociale all’interno di una comunità, ma abbiamo anche fornito alle amministrazioni uno strumento per costruire, migliorare o cambiare alcune politiche sul tema inclusione. Per questo, il convegno: vogliamo invitare a un momento di riflessione sui possibili modelli di intervento per l’integrazione sociale dei bambini e delle bambine. C’è bisogno di creatività e innovazione, e in questo lo sport offre moltissimi suggerimenti virtuosi”.

Gli speaker invitati preannunciano una giornata interessante, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti coloro che praticano o seguono lo sport, e per gli storyteller, i blogger, i giornalisti indipendenti e gli influencer che volessero dare il loro punto di vista su quella che a me pare la genesi di una possibile evoluzione culturale: quando si sviluppano buoni progetti, servono osservatori capaci di raccontarli, per farli vivere e crescere.

Applausi anche alla moderatrice, l’avvocato e pugile Maria Moroni, prima donna tesserata dalla Federazione Pugilistica Italiana, che dovrà far dialogare personalità del calibro di Giovanni Malagò, Presidente del CONI, il prof. Leonardo Palombi, direttore del Dipartimento di Medicina e Prevenzione, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Tor Vergata, il prof. Fabio Pigozzi, Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, il dr. Tommaso Antonucci, Direttore Generale ISTAT e Padre Melchor Sanchez, Dipartimento Cultura e sport, Pontificio Consiglio per la cultura. I risultati dell’iniziativa saranno invece raccontati in anteprima dalla psicologa Sara Di Michele, responsabile del progetto, alla ricercatrice Stefania Moramarco, del Dipartimento di Medicina e Prevenzione, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Tor Vergata, dal prof. Fabio Bocci, docente di Pedagogia speciale, Facoltà di Scienze dell’Educazione, Università Roma Tre, e da Stefano Pasta, della Comunità di Sant’Egidio.

Ma soprattutto, ci saranno i bambini: racconti, esperienze, emozioni e speranze.

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