Appena uscito con Castelvecchi, editore sempre più attento a salvare una certa scrittura, Il Sussidiario è un libro tra i più originali degli ultimi tempi. Può essere consultato al bisogno, come ironizza il suo autore, David Riondino (da poco alla vicedirezione della prima scuola europea delle scritture, Writers Factory), e goduto per insight, facendo lo slalom tra poesiole, filastrocche, poemetti, racconti, saggi filosofici, cronache sociali in versi e canzonette, oppure letto dall’inizio alla fine come un romanzo.

Ma di cosa si tratta? Difficile spiegarlo in quattro e quatt’otto, proprio per l’originalità del volume. David Riondino, scrittore, cantautore, comico e registra, racconta i nostri tempi in forma epica prendendo spunto dalla cronaca. Le pagine sono a tutti gli effetti frammenti, sempre accompagnati dalle illustrazioni grafiche di Francesco Spadoni, sulla scia degli incisori, dei narratori e dei cantastorie. E noi lettori? Ecco, noi siamo i testimoni di tempi grottescamente eroici, come protagonisti di un frammentario poema, di un epos spesso risibile ma memorabile.

“Ognuna di queste scritture è autosufficiente – spiega Riondino – perciò Il Sussidiario si può leggere da fondo a cima, saltando capitoli o tornandoci su, scegliendo una pagina a caso, e anche su un piede solo. Ma chi lo volesse leggere dall’inizio alla fine troverebbe la compattezza di un romanzo, il cui protagonista si aggira tra gli eventi del primo e secondo decennio del millennio in corso. Un romanzo destrutturato, scomposto in molti romanzi piccoli, che si ricompone se il lettore ha voglia di ricomporlo. A me piace, e un po’ mi rassomiglia! Ringrazio Spadoni e gli altri illustratori che hanno condiviso l’avventura, e buona lettura a chi lo incontra. Ah, dimenticavo di dire che anche solo tenendo Il Sussidiario sul comodino, o sfogliandolo, nel 73% dei casi – secondo le consuete affidabilissime indagini di mercato – si registra un effetto benefico per la vista e i polpastrelli, la qual cosa è un motivo in più per raccomandarlo caldamente”.

Fiorentino, classe 1952, Riondino è un artista trasversale, eclettico e imprevedibile, ma necessario. Uno degli ultimi “intellettuali” rimasti, ossia (per usare le sue parole) “Una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformare la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimentale del comunicare ed è alla ricerca di un nuovo linguaggio”. Un giocoliere delle parole, delle note, delle parole in note, ma anche impeccabilmente divergente nelle sue performance per il cinema e il teatro. Per dare una definizione popolare, ecco, diciamolo, è un cantautore, un autore, un attore.

Nel 1979 apre lo storico tour di Fabrizio De André con la PFM e incide diversi dischi e canzoni (tra cui Maracaibo). È stato attore al cinema con i fratelli Taviani, Marco Tullio Giordana, Gabriele Salvatores; regista nel 1998 con Cuba libre; documentarista con Il Papa in versi (2015), con cui ha vinto il Terni Film Fest. In televisione ha partecipato a lungo al Maurizio Costanzo Show, e in radio ha condotto Vasco de Gama, con Dario Vergassola, e Il dottor Djembé, con Stefano Bollani e Mirko Guerrini. In teatro ha condiviso gli anni Ottanta con Paolo Rossi, e dagli anni Novanta collabora con la Compagnia Lombardi Tiezzi. Ha fondato l’Accademia dell’Ottava e collabora stabilmente con Alexis Díaz Pimienta, noto teorico e improvvisatore cubano. Nel 2016 incide il Bolero come terapia, traducendo quindici boleros e tanghi, arrangiati da Claudio Farinone. Nel 2017 incide Bocca baciata non perde ventura, ballate dal Decamerone, in collaborazione con Maurizio Fiorilla. Tra i suoi libri più recenti Il trombettiere. Ballata con figure (con Milo Manara, 2011).

Non un dettaglio anche le illustrazioni. Francesco Spadoni, anche lui fiorentino, classe 1966, dopo diverse collaborazioni teatrali con la Bottega Teatrale di Firenze e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, dal 1996 inizia l’attività di illustratore presso la bottega fiorentina di Louis Robert Galante, e nel 2001 apre lo studio Ricercadue, specializzato in illustrazioni scolastiche. Pubblica principalmente con Mondadori scuola, De Agostini e Archeolibri.

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