“Il mostro del parco” è la piccola storia di Alice, la bambina a cui nessuno crede, l’unica a sostenere la bizzarra teoria che il mostro da tutti avvistato, temuto al punto da far convincere la mamma della piccola ad armarsi e combattere, in realtà non è altro che uno spirito incagliato nei rifiuti della nostra società.

Da non perdere, soprattutto per quei genitori che sentono fortemente la resposabilità di educare le nuove generazioni ad essere “custodi della terra”. In agenda, dunque: 7- 8 dicembre 2019, presso la Sala Mosaico del Teatro Vascello, per un laboratorio e uno spettacolo.

Per partecipare, occorre portare da casa un vecchio pezzo di stoffa colorata, come una gonna, una maglietta, un vestito o dei pantaloni che non si usano più, e al termine del laboratorio i bambini avranno il loro Burattino che hanno visto in scena.

Lo spettacolo è scritto, diretto e animato da Giada Parlanti e Emanuele Silvestri, che curano anche la creazione e costruzione teste, buratti e costumi. Presentato da TojTjaTer (i burattini sono realizzati interamente, testa, buratto, costume e baracca, dalle mani abili degli artisti TojTjaTer), in collaborazione con La Fabbrica dell’Attore, lo spettacolo è una storia semplice ma emozionante, pensata e realizzata per bambini, e offre uno spunto di riflessione importante per ognuno di noi.

“Quando ci avviciniamo alla stesura di un nuovo spettacolo – spiegano gli artisti – spesso ci domandiamo che obbiettivo pretendiamo di raggiungere attraverso i burattini. Questo tipo di Teatro può far pensare alla commedia, alle maschere, ai lazzi e al divertissement che lo caratterizzano. Quando poi si interagisce con un pubblico di bambini naturalmente è fondamentale far passare tutto attraverso il gioco e le risa, ma non solo. Inoltre quando lo spettacolo non è una favola classica, ma una storia tutta nuova, che può e deve parlare a tutti e di tutti noi, è fondamentale domandarsi: cosa possiamo fare di “importante” attraverso il nostro Teatro? L’obiettivo generale è quello di sottolineare l’attualità e l’importanza di un tema come quello dell’ecologia e della gestione dei rifiuti, con un percorso di sensibilizzazione che inizi dalle scuole elementari. Dare la possibilità ai bambini di vivere un’avventura con una loro piccola coetanea che sa “vedere” molto meglio degli altri, soprattutto degli adulti”.

Ecco che lo spettacolo, divertente impresa di fantasia che cattura i bimbi anche attraverso il contatto ed il coinvolgimento diretto, non è altro che una possibile visione di utilizzo degli scarti che ognuno di noi produce ogni giorno. Di sicuro i più piccoli, attraverso il Teatro di figura che usa il gioco, appunto, come strumento di comunicazione, potranno appropriarsi della problematica, integrandola nella loro quotidianità. Per questo, dopo lo spettacolo, è importante il percorso che li accompagna a impugnare i temi dell’ecologia e soprattutto del recupero, svelando quello che si cela dietro la “baracca”: verranno mostrati i burattini, le tecniche di animazione e quelle di costruzione dei giocattoli/attori, anch’esse basate sul riciclo e sul riuso. Perché, grazie al riutilizzo di quegli scarti, persino i burattini, i loro costumi, la baracca stessa e perché no, anche la storia, sono divenuti reali.

Info: www.teatrovascello.it

Continua a leggere su The Grand House Magazine.