L’11 dicembre sarò a Roma, in prima fila davanti all’ingresso della Howtan Space, galleria d’arte contemporanea tra le più interessanti dello scenario capitolino. Inaugura infatti la personale di Howtan Re, l’artista persiano che con il suo spazio sta finalmente facendo dialogare Roma con il resto del mondo.

Dall’11 dicembre al 14 febbraio dunque, con la cura di Barbara Martuscello, sarà possibile ammirare una poetica trasversale cheha il coraggio di usare l’arte per rimettere al centro del mondo l’umanità: “Alla luce del preoccupante scenario politico mondiale – spiega Martiscello – dell’imbarbarimento dell’essere umano contemporaneo, del ritorno all’ uso delle religioni come motivo di odio e discordia, il gesto di un artista, nato in Persia, formatosi in Europa e negli Stati Uniti, appare ancora più forte. Non è un caso, infatti, che le sculture abbiano le fattezze di Cristo, che nella storia d’appartenenza di Howtan Re rappresenta il Profeta”.

L’artista, ormai italiano d’adozione, usa in questo lavoro una delle icone più riconoscibili e onnipresenti della cultura dell’occidente. Così, inevitabilmente, Howtan ne fa una bandiera del credere che supera pertinenze di esclusività della fede, per diventare simbolo di condivisione e di conciliazione: “Le sculture di Howtan Re presentano un Cristo che fonde armoniosamente maschile e femminile, una figura umana ma perfetta; ogni Cristo è diverso, ogni Cristo ha una corona di spine e compie il suo estremo atto di sacrificio contro ogni forma di ingiustizia e discriminazione”.

Praticando una scelta creativa e poetica, ironica e provocatoria, l’autore dettaglia un’analisi per lui necessaria e come sempre basata sul rapporto tra personale e sociale, in cui sono riassunte le impellenze della sua narrazione artistica: 14 sculture, come le 14 stazioni della Via Crucis, che in dialogo con una scritta emblematica palesano una richiesta di aiuto ribaltata: è Cristo a reclamare il sostegno dell’essere umano affinché salvaguardi il suo messaggio.

“Quest’opera è una riflessione sulla perdita di umanità e spiritualità, laica o religiosa che sia”, ha dichiarato Howtan Re. Lo ammetto, l’artista e fotografo, nato a Teheran nel 1974, e nel 1979 arrivato in Italia con i suoi 2 fratelli a seguito della caduta dello Shah, è tra i miei preferiti e ho l’onore e il vanto di avere una sua opera in salotto. Dal 1986 vive tra l’Italia  e gli Stati Uniti, anche se risiede a Londra. Molto conosciuto a livello internazionale come interior designer e architetto, viene lanciato in orbita proprio in Italia da Achille Bonito Oliva nel 2003, che lo spinge a organizzare la sua prima personale, “Hell & Paradise” (Bonito Oliva scrive la prefazione del catalogo stampato in 30.000 copie).

Nel settembre del 2004 la stessa mostra arriva alla Stella Art Gallery di Mosca (ora SAF Museum) e da lì li Museo di Arte Contemporanea di S. Pietroburgo decide di ospitare le sue opere. Da lì in poi, Howtan Re scala le gallerie di tutto il mondo, fino ad aprire il suo salotto d’artista a Roma. Il 27 novembre scorso, una delle sue “teste” (Jesus 4 us, 2011 ) è stata battuta da Casa d’aste il Babuino di Roma ed aggiudicata raggiungendo una quotazione stellare.

Aspetto con gioia l’11 dicembre per sostenere il lavoro di una persona, prima che un artista, che ha voluto ambientare le sue opere a carattere spirituale ed etico (una grande parete-schermo allestita con 14 sculture, cuore della mostra, in dialogo con una scritta al neon) basandosi su una concettualità che esprime concordia e pacificazione.

Info: https://www.howtanspace.it/

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