Mostruosamente popolare sui social, amatissimo da uomini e donne, giovani e vecchi, vero maestro dell’illustrazione italiana, schivo e timido, fico con la sua moto nonostante l’ampio scavallamento degli anta, magro magrissimo, fumatore accanito, amatore da competizione (non lo dico purtroppo per esperienza diretta, ma è evidente), ex scout, voice dal 1993 del gruppo Her Pillow, padre di una fanciulla, marito di una amatissima moglie e compagno di Coso, il cane di famiglia. Si può avere di più?

Sì, si può. E sono le sue 10 tavole donate alla ReWriters Web Art Gallery a sostegno dell’omonimo Movimento Culturale, in vendita da lunedi 28 giugno, quando entreranno ufficialmente a fare parte della collezione di ReWriters insieme a Vauro, agli street artist Sten Lex, Lucamaleonte, ivan, Zeno Pax, al fotografo Guido Fuà, ai 10 scatti premiati da Letizia Battaglia tra i 365 scelti dalle nostre photoeditor Carlotta De Martino, Carlotta Perfili e Elena Fabretti, ma anche dalla Crumb Gallery di Firenze, la prima galleria in Europa che espone solamente artiste donne e all’artista X.ilO.

Si tratta di opere certificate e firmate, ognuna con una tiratura limitata di 20 copie. C’è già una lista di attesa di chi, avuta la soffiata, si è prenotato – cosa suggerita a tutt* (info@rewriters.it).

Parlare di Magnasciutti non è semplice come non lo è quando si deve spiegare la poesia. Le sue illustrazioni toccano il cuore, con una potenza e una immediatezza che raramente si trovano in questo ambito: fumetto, vignette, anche l’illustrazione, infatti, spesso si dedicano alla satira, alla denuncia, alla provocazione, oppure vivono di storytelling e sceneggiature sapienti ed emozionanti, ma raramente hanno un registro lirico. Magnasciutti invece commuove. Volete una prova? Vi sfido a reggere questi 4 minuti di video restando impassibili:

Insomma: una bella donna dal vestito rosso, girasoli rivolti verso al sole, pesciolini rossi che si interrogano sulla vita fuori dall’acqua, supereroi inseriti nella vita quotidiana e tanti oggetti che da inanimati diventano animati, il tutto condito da curiosi giochi di parole, questo è Magnasciutti, l’uomo capace di toccare le corde più autentiche dentro ognuno di noi, di far sorgere domande e dubbi capaci di farci scalare la nostra anima, di stimolare riflessioni che riescono a farci evolvere.

Firma storica di Repubblica, oggi vera star con le copertine della rivista Left, autore di numerosi libri con la casa editrice Lapis e altri editori, dopo aver disegnato le fortunate campagne per SARAS, ENEL, API, MONTEDISON e altri, insegnato per 12 anni anni all’Accademia dell’Illustrazione di Roma, oggi tiene corsi all’Istituto Europeo di Design e dirige la scuola di Illustrazione OfficinaB5 che ha fondato.

Si potrebbe pensare a Magnasciutti – vista la visione ficcante, penetrante, il taglio interpretativo delle sue opere – a un assiduo frequentatore di Freud e dintorni, e invece no, nemmeno una seduta steso da un terapeuta: «Da che ricordo ho sempre disegnato. Nel tempo ho cercato di farlo sempre meglio, finché non è diventato un lavoro. Nei miei lavori ho messo insieme l’esperienza dell’illustrazione con la passione per le parole, i giochi di parole o per i significati laterali o nascosti delle cose, avendo sempre come punto di riferimento Gianni Rodari. Il tutto mi viene abbastanza spontaneo e semplice».

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