Nasce a Firenze Crumb Gallery: inaugurazione venerdì 31 maggio 2019, ore 18 con la mostra di acquerelli dell’artista pugliese Adriana Luperto “Tra terra e cielo”, fino al 30 giugno. Si tratta di un nuovo spazio espositivo, diretto dall’architetta Emanuela Mollica, dedicato all’arte e alla fotografia delle donne che il discorso pubblico, sempre più incentrato su un “ritorno” a valori che tali non sono ma che per tali si spacciano, sta cercando di cancellare dalla scena politica, sociale, economica, artistica. Crumb Gallery, spiega Mollica, lo racconterà nei prossimi mesi attraverso i lavori e la voce delle artiste esposte, italiane e internazionali. Adriana Luperto per prima, lei che, nell’anelito incessante, nel desiderio di un incontro e di una fusione quasi impossibile, quella tra terra e cielo, si focalizza su unumanità che non perde la speranza di conquistare un angolo di serenità.

In esposizione 30 opere su carta di riso e cartoncino che mettono in scena cieli sconfinati dove si librano a velocità e altezze da vertigini creature libere dalla gravità e dal peso della terra e del terreno, dove il confine si perde o forse neanche esiste. L’infinito del mare che nelle sue abissali profondità nasconde segreti inesplorabili e inesplorati che nel buio della notte somigliano a barconi di disperazione o, forse, nei riflessi della luna, alla solitudine che passa e veloce scorre via, come le onde che si infrangono su spiagge lontane lasciando che la spuma per un attimo giochi con le superfici. Scorci di un blu accecante, il cielo. E abissi che si spalancano inquietanti e sconvolgenti, la terra. Sono banchine, campi, binari, strade, paesaggi, città. Con figure solitarie che l’attraversano. E neve, sabbia, nebbia che la ricoprono o vi aleggiano intorno, dentro.

Il dialogo incessante tra un immanente e un trascendente intrecciati indissolubilmente tra loro eppure  destinati a non incontrarsi mai, confini fusi eppure irrimediabilmente persi, fonte e origine della creatività, della fecondità e in un certo senso anche della paura, sono al centro del linguaggio di Adriana Luperto. E questi acquerelli lo dimostrano. Uno per uno. Certo, sono paesaggi. Ma guardateli bene. Osservateli. Andategli vicino. Levate la maschera. Togliete il velo. Non abbiate paura.

Ed ecco l’anima nascosta della città, delle nostre città, dei nostri momenti, dei nostri arrivi in stazione, del nostro affacciarsi dalla finestra, del lungomare d’inverno, di un albero che attende la primavera, di un paesaggio dall’alto, osservato da una finestra, delle nostre mille solitudini, del nostro osservare la vita per darle un senso, per renderla dritta, accettabile, capace, con il misero, miracoloso, come diceva Isaiah Berlin, legno storto dell’umanità. Eccola là. È tutto lì: in quei colori rassicuranti, in quelle storie ben nascoste dietro linee e figure tranquillizzanti. Che nascondono l’anelito infinito e incessante dell’incontro tra terra e cielo.

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