Ottavia Bianchi, insieme a Fabio Latini, ha avuto il coraggio di sfidare il sonno sciatto in cui è caduta la cultura italiana, sommersa di debiti, malaffare e delusione, e ce l’ha fatta: il 19 febbraio 2018 inaugura infatti l’Altrove Teatro Studio, nel cuore di Roma (nel quartiere Prati), spazio che darà lustro alle nuove drammaturgie ed alle giovani realtà del teatro contemporaneo.

Ottavia Bianchi, alieva di Maestri come Luca Ronconi e Agustì Humet Climent, ha lavorato con Massimo Popolizio, Paola Gassman, Andrea Camilleri e tanti altri, fino a diventare la stella di Monica Vitti, che la autorizza, in esclusiva, a portare in tournée lo spettacolo sulla vita dell’attrice, di cui Bianchi è coautrice insieme alla Vitti. Dopo anni di insegnamento, anche all’Università Alma Mater di Bologna, nel 2012 fonda con Giorgio Latini l’Associazione “I Pensieri dell’Altrove” per poi arrivare con lui al progetto del Teatro Studio Altrove.

Lo spazio è già di per sè una vittoria: nessun abitante del quartiere si sarebbe mai aspettato che quelli che erano in origine garage sotterranei angusti e privi di servizi igienici potessero divenire un luminoso spazio teatrale: adesso, su una superficie di 500mq, si susseguono quattro ambienti, sala-teatro, scuola con sala-prove, foyer e magazzino. Tutto è pronto per dare voce ai giovani, ai nuovi talenti, a drammaturgie contemporanee che abbiano qualcosa da dire, artisticamente, contenutisticamente, socialmente: sul palco ma anche a scuola, dato che la formazione è un punto centrale del progetto.

Intanto, mentre si lavora per dare vita al cartellone della stagione 2018-2019 che sarà presentato a fine aprile, si inizia il 23 febbraio con una pre-stagione effettivamente di rilievo. Dal 23 fino al 25 febbraio si inizia con “Una culla sbagliata”, con Ottavia Bianchi e Flaminia Cuzzoli, testo e regia di Ottavia Bianchi: tratto dalla biografia di Jeanette Winterson, è la storia di tre donne in cerca della risposta a una sola domanda, perché è la perdita la misura dell’amore? Si prosegue il 16 e il 17 marzo con “Lungs”, di Duncan Mc Millan, con Gabriele Cicirello e Francesca Florio, regia di Federico Gagliardi. Una coppia di giovani si trova con ironia all’improvviso di fronte ad un dilemma contemporaneo che riguarda tutte le nuove generazioni: è giusto mettere al mondo un altro essere umano? Dal 23 al 25 marzo sarà la volta di “Il Conte di Olavide”, di J. Rodolfo Wilcock, con Camilla Corsi, Alessandro Scaretti e Alessandro Lori, per la regia di Matteo Lolli. Droghe allucinogene, una domestica che semina distruzione strappando materassi, l’equipaggio di un aereo preso in ostaggio durante una scena dell’Amleto in un continuo fluire di situazioni non sense. Il 6 e il 7 aprile, “Blues in Sedici- Ballata della città dolente”, di Stefano Benni, con Ottavia Bianchi, Giorgio Latini, Alessandra Mortelliti e Nicola Nicchi, accompagnati Giacomo Ronconi alla chitarra e diretti da Ottavia Bianchi, concerto blues per coro, voci recitanti e cantanti. Una restituzione in lettura e musica dalla penna di uno Stefano Benni crudo e metropolitano. Ma sono ancora molti gli spettacoli già in calendario. Buona fortuna.

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