La mostra, inaugurata il 6 giugno al Palazzo delle Esposizioni di Roma, si chiamaParadise Garage (i set fotografici sono stati allestiti in un garage di New York!), è curata da Alessio de’ Navasques ed è la prima personale di Jeff Bark in Italia. Guru generazionale in tema di fotografia di moda, Jeff Bark (1963, Minnesota, oggi vive e lavora a New York), propone oltre 50 lavori inediti che promettono un percorso di grande impatto emotivo.

Al centro una realtà iperreale, borderline con il fantasy, sgargiante e trabocante di make-up art, proprio in opposizione al trend dei Millennials, artisti impegnati nella decostruzione dell’estetica, in quella ricerca del bello senza trucco, crudo, nudo.

I suoi scatti, già presenti in varie collezioni internazionali sono stati recentemente esposti nel progetto “No Fashion, Please!”, alla Kunsthalle di Vienna, accanto a autori come Phillip-Lorca di Corcia, Erwin Olaf, Viviane Sassen e Bruce Weber, sono una celebrazione di Roma: la città eterna celebrata come simbolo, archetipo, mito e rappresentata nel suo dirompente potere immaginifico e onirico.

Eccezionale la ricorstuzione della città per “strati” che non sono solo strati storici ma anche e soprattutto strati immaginifici, ere diverse dell’immaginario collettivo su una città che ha saputo farsi musa del cinema mondiale, dei maestri della pittura di ogni secolo, e dell’arte in generale, in tutte le sue espressioni.

Tra il kitsch e il camp, tra lirismo e satira, ci troveremo davanti a citazioni felliniane ma anche della contemporaneità più sfrenata (notare i dettagli tecnologici). Molto divertente anche la ricostruzione algida di still life che ben riescono a rappresentare la monumentalità della caput mundi, con qualche ironia, che supera il pop e il post moderno, per atterrare in un luogo visivo fatto di souvenir e corpi trasfigurati, ambigui e insieme compatti nell’esprimere un mondo esteticamente molto sofisticato.

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