È la storia d’amore tra una nonna e sua nipote. È il racconto della vita di una donna forte, delle sue tante cadute, delle innumerevoli cicatrici. Rusina è la voce di tutte quelle persone che si sono sentite inadeguate, è una voce roca e sgrammaticata che è riuscita comunque a farsi capire, è il canto di una donna che ha saputo morire chiedendo un bicchiere di vino rosso, sorridendo e parlando delle persone che ha amato.

Da domani fino al 26 gennaio, sarà possibile godersi una pièce veramente toccante grazie a Rossella Pugliese, regista, autrice e interprete di “Rusina”, in scena al Teatro Brancaccino di Roma. Di origine calabrese, l’artista ha lavorato tra gli altri con i celebri Ettore Scola, Roberto Herlitzka, Isa Danieli, Lello Arena, Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi, e adesso è impegnata con questo splendido monologo tragicomico ospitato al Festival Segreti D’autore. Vincitrice della sezione Teatro della biennale Martelive, nel 2019 ha vinto il premio “Vincenzo Crocitti” come migliore attrice emergente e nello stesso anno lo spettacolo è stato selezionato per il Torino fringe Festival.

La storia? beh, di più di una semplice “storia”. Lo spettacolo è l’occasione per una nonna e sua nipote di scambiarsi di ruolo, tutto passa attraverso lo sguardo di una donna che improvvisamente torna giovane, riprende vigore mentre Rossella, nipote vivace che darà filo da torcere a sua nonna, ritorna bimba. La donna lotta contro le idee di una modernità incombente, a cui, nonostante tutto, si adatta, crescendo la nipote per dare a sua figlia la possibilità di curarsi lontano da quel piccolo paesino vissuto come una punizione divina. Lei, che ha superato la morte di una figlia 30enne, il dolore di un figlio nato morto, la fame e un matrimonio forse infelice.

Rossella Pugliese rielabora per la scena una vicenda autobiografica. Una voce monologante introduce la vicenda: nel 2013, a 83 anni, moriva Rusina «Rintocchi di campane e lettura di un testamento: è Rusina a parlare. Affida le ultime parole all’amata nipote. La storia si svolge a ritroso, dalla morte di Rusina fino al 9 marzo 1986, giorno in cui nasce Rossella. Si accavallano preghiere, canti di paese, sospiri accorati. Tutto si trasforma poi in rumori d’ospedale, vociare di medici e numeri: uno, due, tre, libera! Rusina è in rianimazione».

Bravissimo tutto il cast, dall’Aiuto Regia Alessia Francescangeli, al Disegno luci Nadia Baldi al Tecnico luci Desideria Angeloni alla Scenografia Santo Pugliese e Rossella Pugliese, fino al Direttore di scena Errico Quagliozzi. Non perdetevelo!

Info: https://www.teatrobrancaccio.it/spettacoli/brancaccino-2019-2020/shakespea-re-di-napoli/

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