I suoni delle stelle, l’energia che ti entra nel corpo perché “siamo fatti della stessa materia delle stelle“, come scriveva l’astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan. Quantum One, il nuovo album del compositore chitarrista Andrea Vettoretti riscrive un nuovo percorso della musica dedicata all’Universo.

Un viaggio dalla creazione del tutto, dopo il Big Bang, che esplora un cosmo friendly e un po’ meno pauroso di come ci è stato descritto fino ad ora da tanti artisti. Mantiene intatto invece tutto il suo mistero e fascino mescolando la poetica della musica con dei suoni che non avrete mai sentito, dove tradizione e innovazione si uniscono per ottenere suggestioni sonore ed emozioni, sempre con grande eleganza e con uno stile unico.

Andrea Vettoretti, in collaborazione con l’astrofisico Paolo Giommi (Agenzia Spaziale Italiana e ONU) e con il divulgatore scientifico Fabrizio Marchi, esplora i suoni dello Spazio unendoli alla sua musica, creando un’unica poetica energia.

Il pubblico può così immergersi nell’ascolto primordiale dei suoni dell’Universo come ad esempio i 3° K, (i suoni emessi dopo il Big Bang) le stelle Pulsar, le sinfonie cosmiche emesse da galassie come la via lattea e il suono dei buchi neri attraverso le QPOs (Quasi Periodic Oscillations).

Una sorta di percorso musicale onirico dall’inizio dei tempi, dalla prima luce dell’Universo fino all’arrivo sulla terra dove il canto delle megattere ci riporta ai suoni primordiali del nostro pianeta e all’elemento della vita, l’acqua.

La musica è poetica e rilassante in contrapposizione con i suoni cosmici e vuole essere idealmente il segnale più forte che l’essere umano possa diffondere in armonia con il cosmo. Il compositore gioca con la musica e la plasma per ottenere una rilassatezza ma allo stesso tempo una profondità essenziale che declina il genere da lui fondato, il New Classical World.

Se si vuole capire meglio il viaggio che vuole proporci Vettoretti, guardate il videoclip Space is Freedom. Il video animato è un’esperienza che ci porta nel viaggio interstellare compiuto idealmente dallo stesso Andrea Vettoretti, un viaggio circolare alla scoperta di noi stessi e della nostra pura essenza, concluso dalla splendida voce dell’attrice Sabrina Impacciatore (ve la ricordate ad esempio nel film l’Ultimo Bacio?) che interpreta il primo articolo dei diritti umani e, nel brano Quantum One che dà il titolo all’album, legge anche un suo testo poetico scritto appositamente per il progetto.

Con Sabrina Impacciatore

Un progetto durato tre anni, nato con l’obiettivo di sensibilizzare ad una nuova visione del nostro pianeta, di convivere, ma anche con l’idea di riscrivere il nostro avvenire con consapevolezza.

Nel disco, con il compositore, suonano Riviera Lazeri al violoncello e Fabio Battistelli al clarinetto, oltre a una collaborazione con il Grammy Award Andrew York con cui Vettoretti ha scritto il brano Qubit, special track nel Cd.

Ph. Anna D’Agostino

La prima data del Quantum One Tour, dopo la data zero che è stata fatta al Teatro la Fenice di Venezia, sarà il 21 Giugno, giorno del Solstizio d’estate e della Festa della Musica: il concerto sarà svolto presso il Giardino Musikrooms a Treviso alle ore 20.30 (prenotazioni: festival@musikrooms.com).

La serata prevede l’introduzione a cura del fisico Francesco Cianci e del divulgatore scientifico Fabrizio Marchi. Nello spettacolo ascolterete Andrea Vettoretti alla chitarra, Riviera Lazeri al violoncello, Fabio Battistelli al clarinetto e naturalmente suoni cosmici dall’Universo. A seguire cena a lume di candele e osservazione delle stelle che avrete sentito suonare poco prima, a cura del gruppo Treviso Astronomica.

Dicevo che Andrea Vettoretti, Direttore Artistico del Festival Chitarristico delle Due Città, è riconosciuto caposcuola dello stile New Classical World, un nuovo modo di fare musica che parte dalle conoscenze del percorso classico e arriva a tradizioni culturali diverse.

In questo senso, per New Classical World si intende anche l’opera di artisti che non utilizzano uno specifico linguaggio musicale tradizionale: si attinge da “tutta la musica del mondo” intesa come un tessuto continuo di esperienze correlate e componibili.

Un’evoluzione della visione tradizionale?

“Mi piace sperimentare, provare nuove strade che portino, anche dopo lunghi percorsi, a una sintesi. Della musica classica mi appassiona la profondità e la molteplicità. Di altri generi musicali invece la semplicità ed allo stesso tempo la forza di comunicazione”.

Riguardo alla special track con il compositore Grammy Award Andrew York, Andrea racconta:

“l’idea di ispirarsi ai Qubit mi è venuta, immaginando le nostre due chitarre interagire nello stesso tempo a diecimila chilometri di distanza come fossero nello stesso luogo. Ne è nato un brano ricco di magica energia, in cui ho voluto inserire i suoni dei buchi neri, che sono tra i più misteriosi del cosmo.”

L’album è disponibile dal 21 giugno su tutte le piattaforme digitali come Spotify, iTunes, Amazon Music ma anche in un cd impreziosito da un libretto con immagini dello spazio e prefazione dell’astrofisico Paolo Giommi. Quantum One è stato prodotto da Paolo Dossena e pubblicato da CNI Compagnia Nuove Indye.

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