Una cascata di immagini, simboli, messaggi, citazioni, pezzi di storia, emozioni, provocazioni: il Manifesto Tour di Loredana Bertè è tutto questo, un grande tributo al pop, un ennesimo suo spettacolo a perdifiato. E mentre l’artista cavalca i teatri di tutta Italia senza fermarsi davanti agli ostacoli che il Covid continua a seminare, anche insinuandosi nelle maestranze del suo staff, il Movimento Culturale ReWriters la premia a Roma, come riscrittrice dell’immaginario: il 28 marzo, tappa del tour allo storico Teatro Brancaccio, a sorpresa la consegna del Premio ReWriters .

A fine concerto, sul palco, saliranno il critico Musicale Ernesto Assante, Direttore Artistico di ReWriters, Eugenia Romanelli, founder del progetto, e Cristiana Meloni, l’architetta e inventrice che ha curato il premio, realizzato dall’artista Marco Duranti, per la consegna e la lettura delle motivazioni: “Quest’anno, il Premio ReWriters 2022 va a Loredana Bertè, artista e rocker, per aver riscritto l’immaginario del terzo tempo della vita, contribuendo, con i suoi capelli turchini e le minigonne vertiginose, a smontare gli stereotipi ageisti e a creare corridoi tra le generazioni. Il tuo modo irriverente e grintoso di interpretare anche il tuo terzo tempo è un esempio per molte donne di emancipazione dal peso di quello sguardo maschile che le definisce bambole a scadenza. Grazie, Loredana, Eugenia Romanelli”.

Un Premio, dicevamo, che valorizza chi si è contraddistinto per avere contribuito alla riscrittura dell’immaginario contemporaneo. Il premio è l’ingegnosa opera “Sampietrone”, concessa a ReWriters in esclusiva dall’artista-inventore Marco Duranti, ed è a cura di Cristiana Meloni, founder di LABO Architects&Inventors: “Calpestare dei Sampietrini – dice Meloni – tipica pavimentazione romana, città dove è nato il Movimento Culturale ReWriters, significa non fare caso al nostro percorso, alla strada che stiamo percorrendo. Il Sampietrone, un Sampietrino gigante, rappresenta un ostacolo che inevitabilmente ci fa fermare. I riscrittori e le riscrittrici premiati da ReWriters sono tutti “ostacoli” al pensiero unico che non vogliamo ignorare perché sono “pietre miliari” di un percorso di progresso e innovazione: di riscrittura, appunto”.

Sul Sampietrone verrà incisa una scritta al contrario, tratta dal Manifesto ReWriters, che si può leggere solo con uno specchio, proprio per significare il claim del Movimento ReWriters: “un punto di vista è solo la vista da un punto”. Solo sul palco conosceremo la frase scelta per Loredana.

L’edizione 2021 era stata vinta da Serena Dandini, che aveva ritirato il Premio al Museo MAXXI di Roma, per “Aver contribuito con geniale ironia, a riscrivere l’immaginario collettivo sulle donne e sul rapporto tra i sessi, dando voce a persone, storie e temi che, dopo di lei, non sono più stati invisibili ma, anzi, hanno acquistato potenza nel complesso e vasto universo della rappresentazione, restituendo così ai rapporti umani maggiore giustizia e verità”. La Dandini aveva risposto: “Gli orizzonti culturali cambiano in tanti modi, e mai come in questo momento sono benvenuti nuovi spazi di pluralità. Grazie a ReWriters per continuare a immaginare nuove strade da percorrere per il nostro futuro“.

L’edizione 2020, invece, la prima, era stata di Bebe Vio: “Con la sua stessa vita, e con l’impegno quotidiano svolto insieme alla sua associazione art4sport, non solo sta cambiando la percezione che il mondo ha della disabilità ma sta riscrivendo la storia dello sport e, attraverso questo, anche di ciò che si può fare delle proprie risorse, dei propri sogni, della propria esistenza”, le motivazioni, lette da Romanelli a Palazzo Velli, a Roma.

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