Come ho già scritto, Tindaro Granata è uno degli attori italiani più importanti della scena teatrale contemporanea italiana, capace di portare sul palco tensioni ad altissimo impatto emotivo. Vincitore di innumerevoli premi, tra cui il Premio della giuria popolare della “Borsa Teatrale Anna Pancirolli”, il Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011, il Premio Fersen in qualità di “Attore Creativo” nel 2012, il Premio “Mariangela Melato” 2013 come attore emergente, arriva adesso al Teatro Vascello niente meno che con La Locandiera di Goldoni.

Dal 28 gennaio al 2 febbraio 2020, dunque, pronti all’estasi: per la regia di Andrea Chiodi, e con attori del calibro di (in ordine alfabetico) Caterina Carpio, Caterina Filograno, Mariangela Granelli e Fabio Marchisio, Tindaro Granata sorprende ancora con l’irriverenza delle sue interpretazioni, pure assolutamente necessarie. Sorprende e a fa sorridere, infatti, questa locandiera, apparente, spensierata commedia amorosa, classico goldoniano dal carattere universale e squisitamente moderno, nella versione della Compagnia Proxima Res di Tindaro Granata. L’astuzia, la diplomazia e le debolezze del cuore della donna (interpretata da lui, da Tindaro) sono i temi che danno ritmo a questa brillante edizione, fedele all’originale, ma non priva di trovate che la rendono una piacevole novità. Un allestimento essenziale ma formalmente elegante e curato, un affiatato gruppo di interpreti, una recitazione fresca e vivace fanno il resto.

“Nei suoi Memoires – spiega Granata – Carlo Goldoni racconta di essersi avvicinato al teatro da bambino, giocando con delle poupettes. È così che Andrea Chiodi ha immaginato di far interagire gli attori con delle piccole bambole, per rappresentare in modo efficace i rapporti tra i personaggi di questa straordinaria macchina teatrale”.

“E’ una locandiera che agisce tutta intorno ad un grande tavolo – spiega il regista nelle sue note – tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così chiaro il che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto; una locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario ma al femminile, con i personaggi che appaiono e scompaiono tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni”.

Vale la pena anche per la location: il Teatro Vascello si trova nello splendido quartiere di Monteverde vicino al Gianicolo sopra a Trastevere a Roma, con i suoi 350 posti, la platea a gradinata e il palcoscenico alla greca permette un’ottima visibilità da ogni postazione.

Info: https://www.teatrovascello.it/2019/06/24/la-locandiera/

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