Siete viaggiatori o viaggiatrici seriali? Pendolate con la Stazione Tiburtina di Roma? Siete fan, come me, di Banksy? Insomma, non c’è più tanto tempo per vedere The World of Banksy, un tour nazionale all’interno delle più belle stazioni d’Italia che giunge a Roma Tiburtina, precisamente nella Galleria Commerciale della stazione.

Il percorso è di tipo immersivo e propone oltre 100 operemurales e oggetti dell’anonimo artista britannico, ripercorrendo tutta la sua produzione, dai dipinti della primissima fase della sua carriera fino agli ultimi anni, dalle opere realizzate con la tecnica dei graffiti a mano fino a quelle realizzate con lo stencil che gli consente una maggiore rapidità di esecuzione.

Ci ho portato mia figlia, è decisamente un’esperienza piena di colore e stupore adatta a tutte le età, anche perchè il racconto per immagini è interpretabile su più livelli.

Godranno i fan e gli addetti ai lavori, ma anche chi sente dentro di sè quella chiamata all’attivismo, quel sentimento di partecipazione alla vita civica, dato che Banksy è molto sensibile alle narrazioni sociali e di denuncia, anche se il garbo e la poesia sono il tono di voce che predomina.

La sua critica sociale ci fa riflettere sul capitalismo, sulla guerra, sul controllo sociale e sulla libertà in senso lato, senza mai dimenticare l’ironia (legata soprattutto ai paradossi della contemporaneità) che, al contrario di sarcasmo e cinismo, riesce anche ad essere lirica.

Nuova per me la sezione virtuale i-Banksy, dove per la prima volta le opere d’arte più iconiche del misterioso street artist diventano animate grazie a brevi video che narrano la storia che si cela dietro ai murales presenti in tutto il mondo:

“Così come le opere di Banksy si trovano in tutto il mondo, anche la mostra The World of Banksy ha fatto tappa nelle più importanti città europee e ora nelle più belle stazioni d’Italia – dice afferma Manu De Ros, curatore della mostra. Vogliamo dare la possibilità a tutti di conoscere più profondamente lo street artist attraverso le sue opere, che abbiamo studiato e ricreato con grande fatica per portare i visitatori a viaggiare nel mondo e nel tempo, dato che la maggior parte delle riproduzioni sono state distrutte, coperte o rubate (e poi vendute). La mostra all’interno delle stazioni è la perfetta realizzazione del nostro progetto e del messaggio di Banksy: invitare le persone a fermarsi e a pensare davanti a un’opera in un luogo inaspettato. Un luogo come Roma Tiburtina che tutti conoscono, caratterizzato dalla velocità e dove ogni giorno passano migliaia di persone, con l’obiettivo di offrire un’esperienza diversa dal solito. E se è vero che tutte le strade portano a Roma, The World of Banksy non poteva non fare tappa qui!”

Ciò che mi affascina dell’urban art in generale è la sua capacità di integrarsi nello spazio e di non conoscere confini, riuscendo a raggiungere zone inimmaginabili, luoghi di guerra e di conflitti dove nemmeno le istituzioni riescono ad arrivare. In questo Banksy è stato ed è campione, vero insider ma anche influencer, come lo si potrebbe (anche) definire oggi, capace di portare l’arte dove non potrebbe arrivare: così, ecco che scimmie, topi e poliziotti diventano portatori di slogan, effusori di verità sotto gli occhi di tutti e tutte.

La location romana è perfetta secondo me: la stazione Tiburtina è infatti uno dei luoghi più underground e insieme avveniristici della città, frenetica ma non troppo, nonostante i suoi 500 treni al giorno e 140 mila transiti ogni 24 ore.

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