Aderisco al Comitato Scientifico per dare una mano a questo lavoro di riscrittura che vuole aiutare le nuove generazioni a costruire un nuovo immaginario e nuove rappresentazioni libere“: con queste parole la gigante della fotografia italiana si è impegnata al nostro fianco per due anni, dalla fondazione della testata fino a pochi giorni prima di morire.

Guàrdati – Alessandra Ruberto (ReWriters, Premio Letizia Battaglia 2021)

Viva, vivace, attiva, come si definiva, determinata a non invecchiare. Che per lei, mi diceva, significava non cedere allo stereoripo ageista. La sua non-vecchiaia l’ha costruita per tutta la vita, vissuta in libertà, quella autentica, che significa riconoscersi compitamente ed esprimersi agli altri.

Il fuoco che l’ha resa chi è stata l’ho sentito sulla mia pelle quando abbiamo cominciato a lavorare insieme: battagliera in ogni mossa, determinata, spinta da un prioritario senso di giustezza che le faceva dire, ad ogni telefonata ti servono i soldi, devi cercare soldi, bussa a tutte le porte, anzi sfondale, se non ti ascoltano, grida. Quando ci siamo riunite, con il resto del nostro Comitato Scientifico, lo ha fatto lei stessa, di chiedere soldi per ReWriters: si rivolgeva a Giovanna Melandri, Lidia Ravera, Giancarlo Leone e a tutte e tutti gli altri che erano presenti, invitava a rimboccarsi le maniche, ad agire per espandere la rete, per allargare la cooperazione, per sviluppare valore insieme. Vera, diretta, efficace, forte, libera.

Sei di sera – Andrea Noemi Ponente (ReWriters, Premio Letizia Battaglia 2021)

Credeva nel nostro progetto a tal punto da aver creato con noi il Premio Letizia Battaglia: premiare 10 foto inedite delle 365, una al giorno, che la nostra photoeditor Luisa Briganti, direttrice del Centro Sperimentale di Fotografia Adams di Roma, selezionava dai talenti che ci spedivano scatti per la sezione Daily Pic.

Esposte alla prima edizione del ReWriters fest., sono poi entrate a far parte della collezione della nostra Web Art Gallery, curata dalla giornalista Rory Cappelli, gallerista di Crumb Gallery Firenze, nostra partner, la prima galleria europea dedicata solamente alle artiste donne, a cui Battaglia aveva affidato i suoi nudi di donna, esposti con loro per la prima volta e da loro in vendita.

Susanna – Silvia Saccucci (ReWriters, Premio Letizia Battaglia 2021)

Le dieci foto dell’anno 2021/2022 saranno esposte ad ottobre alla seconda edizione del ReWriters fest., al WEGIL di Roma, con il Patrocinio di Treccani, Università La Sapienza, e presto il Ministero della Cultura, insieme alle vincitrici del concorso Cherchez la femme, dedicato alla riscrittura dell’immaginario femminile attraverso la fotografia, curato da ReWriters e Crumb Gallery: le artiste premiate sono state selezionate da una giuria d’eccezione, presieduta da Letizia Battaglia: Marco Paoli, Betty Colombo, Lea Codognato, Rory Cappelli e io.

Mi inchino di fronte a questa donna che ha cambiato la storia di parte del nostro paese: nel 2017 il New York Times l’ha citata come una delle undici donne straordinarie dell’anno ed è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith. Un’artista che ha raccontato da insider tutta Palermo, considerata la fotografa di Mafia, per non parlare del contributo dato al teatro, all’editoria, alla politica, al femminismo e alla promozione della fotografia come disciplina.

È riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo, ma anche per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia.

Nel corso della sua vita ha raccontato anche i volti dei poveri e le rivolte delle piazze, tenendo sempre la città come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio urbano.

I soggetti di Letizia Battaglia, scelti non affatto casualmente, hanno tracciato un percorso finalizzato a rafforzare le proprie ideologie e convinzioni in merito alla società, all’impegno politico, alle realtà emarginate, alla violenza provocata dalle guerre di potere, all’emancipazione della donna.

Molti sono i documentari che hanno indagato la sua figura di donna e di artista, il più recente dei quali è stato presentato all’edizione 2019 del Sundance Film Festival. Il film Shooting The mafia, per la regia di Kim Longinotto, racconta Letizia Battaglia giornalista e artista, che con la sua macchina fotografica e la propria movimentata vita è testimone in prima persona di un periodo storico fondamentale per la Sicilia e per l’Italia tutta, quello culminato con le barbare uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

E’ stato un onore lavorare con te, Maestra.

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