Intanto, non tutti e non tutte sanno che i Måneskin hanno partecipato alla colonna sonora italiana del film realizzando una cover del brano I Wanna Be Your Dog dei The Stooges e che Victoria e Damiano hanno prestato la loro voce ad alcuni personaggi per il doppiaggio italiano: per i loro fan, già questo vale il film. In ogni caso, sarebbero 129 minuti indimenticabili della vostra vita, ve lo prometto!

Cruella, se lo avete perso, è uscito nel 2021, ed è un film con la strafichissima Emma Stone, tratto dal romanzo della scrittrice inglese Dodie Smith del 1956 La carica dei 101, poi animato della Disney del 1961.

Siamo in una Londra anni ’70 con outfit mozzafiato creati da Estella e una colonna sonora di capolavori rock e punk (Queen, Doors, Clash…), oltre a un brano originale eseguito dai Florence and the Machine che si intitola Call me Cruella, in cui nelle note iniziali si riconosce l’omaggio al classico brano Disney. La rivisitazione è veramente formidabile sotto tantissimi punti di vista: psicologico, filmico, estetico.

Estella è una giovane truffatrice, intelligente e determinata a farsi strada nel mondo della moda. Tuttavia, quando fa amicizia con la leggenda della moda, la Baronessa von Hellman, abbraccia il suo lato malvagio e diventa Cruella.

Una sceneggiatura che può essere goduta a più livelli, anche se il mio preferito è quello dell’interpretazione psicoanalitica: tutta la narrazione fa infatti perno sul complesso rapporto con la madre, anzi con il lato mostruoso della madre infanticida, e sulla costruzione di un falso sè, la cui scoperta permetterà l’affrancamento, dunque la libertà dell’autenticità.

Altro aspetto ghiotto per chi ama leggere i film in filigrana è la riflessione originale sui legami familiari: conta il sangue o la relazione? A voi la risposta.

Il tema centrale del film è in ogni caso quello del doppio, proprio come i capelli bianchi e neri di Cruella (Crudelia De’Mon), della luce e dell’ombra che convivono in ciascuno e ciascuna di noi, il cui equilibrio è di solito fonte di buona salute mentale ed esistenziale.

Standing ovation a Disney che rinuncia al semplicistico bene-male e invece affronta la complessità dell’essere umano, smantellando i personaggi cattivi piatti (che sono cattivi e basta, senza portare valore, poichè sono ridotti a funzione narrativa).

Emma Stone, dal canto suo, è una vera star in questo lungometraggio, anche più di Emma Thompson: nota al mondo per l’Oscar alla miglior attrice per la sua interpretazione nel film La La Land (forse un po’ meno per il suo attivismo con il WWF, per il sostegno alla ricerca sul cancro al seno e per il contrasto alla violenza contro le donne), interpreta il doppio personaggio dell’eroina e dell’antieroina in modo talmente credibile da stordirci. Un personaggio punk in tutti i sensi, che rivisita la versione Disney e, come per Maleficent, ci fa amare i personaggi cattivi.

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