Tempo fino al 25 agosto per vedere “Dream. L’arte incontra i sogni“, un progetto a dir poco travolgente, come tutto ciò che riguarda il mondo onirico, mio, tuo, di tutti. Sogno come tema (intimo) elaborato dai grandi protagonisti dell’arte contemporanea attraverso opere visionarie che diventano viaggio, scoperta, conoscenza, emozione.

Con questa mostra, il Chiostro del Bramante di Roma completa la trilogia, ideata e curata da Danilo Eccher, iniziata con “LOVE. L’arte incontra l’amore” (2016) e “ENJOY. L’arte incontra il divertimento” (2017). Eccher dunque messo alla prova da tre grandi mostre dedicate all’arte contemporanea e ai suoi linguaggi, capaci di esprimere diversi stati vitali, diverse emozioni, sensazioni e sentimenti, tutto all’insegna dell’esaltazione.

DREAM questa volta incontra i sogni dei visitatori: a occhi aperti oppure a occhi chiusi, di notte o di giorno, nel cassetto o realizzati. Un percorso emozionante che parla di desideri e aspettative, e che permette di dare forma alle proprie fantasie.

L’animo umano dunque al centro della mostra, messo in parete attraverso i lavori di giganti del calibro di Bill Viola, Anish Kapoor, Luigi Ontani, Mario Merz, James Turrell, Anselm Kiefer: a straordinarie opere d’arte si alternano lavori site-specific ripensati per gli spazi del complesso museale e polivalente con sede nel cuore della capitale, in una successione che diviene un unico grande racconto corale.

“I sogni, guidano gli spettatori attraverso una serie di tappe e passaggi, soste e ripartenze: dal confronto con la natura all’identificazione nelle forme, dall’evocazione di memorie personali e collettive all’attraversamento del tempo, dalla sublimazione delle ombre all’immersione totale nella luce”, spiega Eccher.

Aveva ragione Freud a considerare i sogni come canale per il viaggio dentro noi stessi, lo Stargate, la porta di accesso. In questa mostra sembra di entrare nella dimensione nascosta di se stessi, inconscia o spirituale, certamente profondissima: “Un percorso espositivo immaginato come un’esperienza che conduce il pubblico dalle zone più in ombra alla dimensione meditativa, fino agli spazi celesti dell’anima. Dream è la rappresentazione dell’idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell’emozione, dell’incanto, della poesia” dice Danilo Eccher.

Alcuni esempi? Nella perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante, il primo omaggio al mondo dei sogni è dato da due imponenti volti femminili dagli occhi chiusi che si fronteggiano e accompagnano nell’onirico (J. Plensa). Si prosegue con un uomo disteso a terra sotto uno sconfinato cielo stellato (A. Kiefer), oppure una stanza invasa da fasci di sterpi (M. Merz). Nella confusione si perdono i punti di riferimento, ma su una piccola duna di sabbia è incastonata una piccola bussola (G. Anselmo) e si intravedono luci e ombre di figure danzanti (C. Boltanski) o una misteriosa creatura fatta di piume che serpeggia come una temibile Demogorgone (K. MccGwire) ed il viaggio verso altre dimensioni continua con tanti altri artisti.

Contenuti di Approfondimento: www.chiostrodelbramante.it/mostradream

Continua a leggere su The Grand House Magazine.