Tutto è cominciato con un maneggio. Raffaele Carbone, qualche decina di anni fa, aprì infatti il “Cerreto alto”, proprio ai piedi di Sperlonga, verso sud, accanto al Lago Lungo. Lentamente, anche questa parte di spiaggia cominciò a vivacizzarsi, ma in modo decisamente diverso rispetto a quello della Sperlonga classica, a nord. Per intenderci: la cittadina si erge su un promontorio a picco sul mare, e spacca il litorale in due diverse spiagge, una a nord, più attrezzata e “urbanizzata”, l’altra a sud, più selvaggia e naturale. Ed è qui che, oggi, nonostante la recente passerella in legno che rende più comodo e accessibile a tutti l’intero litorale, si raccoglie quella fetta di umanità che cerca pace, solitudine, raccoglimento, e un pizzico di rusticità. Vera patria dell’intelligentia napoletana e romana, qui si radunano scrittori, sceneggiatori, attori e registi. Già, registi: forse è il karma del luogo, dato che proprio su questa spiaggia aveva la villa Visconti, il Maestro. Tutt’ora ben visibile dal mare, da cui dista pochi metri, è semi-abbandonata per liti tra eredi. Si riesce a visitarla solo con un complicato passa-parola, ma ne vale la pena: dentro si respira ancora l’aria che respirava l’artista, e le vetrate sul Tirreno, accanto ai pavimenti celesti e alle locandine dei film, aiutano a immaginare le estati con Alain Delon e tutti i grandi attori del mondo che sono passati da qui, ospiti del grande regista.

Poco più avanti si arriva a Mareduna (mareduna.it), il primo chiosco che, nel 2003, aprì su questa spiaggia. Una tappa è consigliata, se non altro per un aperitivo tra i libri autografati dagli scrittori, e per lo spirito della coppia, Ines e Roberto, che dodici anni fa ebbe il coraggio di lanciarsi nell’impresa difficile di offrire un mare diverso. Concordandolo prima, si può pranzare e cenare proprio in riva al mare: tutto ciò che di vegetale arriverà in tavola sarà autoprodotto a chilometro zero, direttamente dal loro orto. Perfino le arselle sono pescate nel mare pulitissimo, proprio davanti al chiosco. Raramente e solo su ordinazione, si può poi assaggiare anche l’insalata di sconcigli, un piatto popolare dei pescatori locali.

Sempre per continuare sulle frequenze di un soggiorno “radical”, anche passeggiare sul lungolago del Lago Lungo è una attività decisamente understatement e poco di massa: siamo in una zona di transizione tra l’ambiente terrestre e marino, un’area di pregio ambientale e naturalistico dichiarato Sito di Importanza Comunitaria per via delle caratteristiche di grande complessità fisico-biologica. Il bacino vanta una splendida posizione parallela al mare dal quale è separato da un cordone di dune popolate di piante mediterranee molto rare come per esempio il delicato giglio di mare.

Chi cerca una vera “vacanza”, ossia quel “vacare”, essere libero, senza occupazioni, troverà proprio qui, tra il lago e il mare, quel silenzio tempestato dai suoni della natura incontaminata che tanto riposa dalle frenesie metropolitane. Chiudendo gli occhi, si possono ascoltare i versi degli uccelli migratori, dal martin pescatore, alla garzetta, dalla folaga, al tuffetto, fino allo splendido airone rosso, al falco di palude e al cormorano. Per non parlare della varietà di specie delle farfalle, tutte colorate e variopinte. Il lago è anche casa per l’unica stazione di salicornie perenni del Lazio meridionale, tipiche piante dei terreni salmastri. Infine, per mettere una ciliegina sul tutto, si può prenotare un cavallo al Cerreto Alto: le passeggiate sulla spiaggia al tramonto o di notte sono un’esperienza rara e indimenticabile.

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