Si intitola semplicemente Queer, è una curatela speciale a firma degli artisti in drag KarmaB. e verrà presentato mercoledi 4 agosto alle 19 in diretta streaming, con un intervento di Loredana Bertè (guarda qui il suo messaggio). E’ decisamente un’opera unica che non esiste in alcuno scaffale del mondo, capace di rappresentare le mille sfumature della comunità LGBTQI+, ma anche il resto dell’umanità, cosiddetta cisgender, perché il tema è sì, l’identità, ma a partire da un nuovo umanesimo che si concentra sul più potente comune denominatore tra gli esseri: la vita.

02DE62A4-31E7-43B8-8248-8DC9B72D0D2DTra gli autori e le autrici, nomi da capogiro, a cominciare, dicevamo, da Loredana Bertè, che ha appena accettato il Premio ReWriters 2022 e che, nel Mag-Book scrive: “A volte mi sembra di assistere al nuovo Medioevo, pandemia inclusa! Ed è davvero un paradosso perché da una parte vedi giovani tranquilli, rilassati, sessualmente fluidi (sia per una questione di identità di genere che di orientamento) e dall’altra il rinascere di gruppi e idee di estrema destra tra gli stessi sopra citati, pronti ad intervenire con brutalità e violenza (anche verbale) al minimo accenno di libertà e lo Stato è assente! Dobbiamo uscire da questo Nuovo Medioevo e riscrivere tutto l’immaginario. Spero solo, davvero, che un giorno, ‘da qualche parte oltre l’arcobaleno’ non ci sia più bisogno di sventolarla questa bandiera poiché saremo tutti liberi e fusi in un’unica parola senza bisogno di acronimi: umanità. E l’umanità, si sa, è variegata”.

Anche Massimo Recalcati prende parola in queste pagine parlando dell’odio, non solo omolesbobitransfobico, e con lui il noto collega Vittorio Lingiardi, da anni impegnato sul tema dell’omofobia sociale introiettata, forse i due psicoanalisti italiani più autorevoli di questa contemporaneità. Ma le firme sono tutte da capogiro, tanto che, molti tra questi autori e autrici, parleranno anche al talk del ReWriters fest. di ottobre, sempre a cura dei KarmaB: si va dalla cantautrice Giulia Anania, all’artista; Immanuel Casto, dalla figlia d’arte Francesca Vecchioni, founder di Diversity Lab, a Marco Bianchi, chef, conduttore tv per la RAI, Premio America della Fondazione Italia USA della Camera dei deputati, da Andrea Rubera, portavoce di cammini di Speranza, Associazione di persone LGBTQI+ cristiane, a Roberto Baiocco, Ph.D., professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, direttore del Centro Clinico e di Ricerca 6 come sei per lo studio degli orientamenti sessuali e delle identità di genere, da Antonella Palmitesta, psicoterapeuta, Presidente di NUDI, la prima Associazione Nazione di Psicologi per il benessere delle persone LGBTIQ+, a Camilla Vivian, founder del progetto Mio Figlio in Rosa, nato da una bambina transgender, fino a Giulia Lo Russo, chirurgo plastico esperta in chirurgia di riassegnazione di genere, Collettivo Prisma dell’università La Sapienza di Roma; Lilith Primavera, attrice, attivista, protagonista della nuova serie tv Le fate ignoranti, di Ferzan Özpetek; Tindaro Granata, drammaturgo, Premio Ubu 2016, autore di Geppetto e Geppetto, la prima pièce italiana sul tema omogenitorialità; Pasquale Quaranta, giornalista della divisione digitale del Gruppo Gedi e founder di OMO – Osservatorio Media e Omosessualità, e tanti altri.

Leggere tutti i contributi di questo numero è stato un bagno in un sogno, dove tutte le rappresentazioni del sè danzano empaticamente in un’unico passo, ciascuno col suo ritmo, nella consapevolezza che al centro del desiderio risiede il bene comune e che la collettività è una sola e sta dalla stessa parte, quella del cuore. Un lavoro maestoso: non ho mai visto un’unica voce, carismatica, aggraziata e potente, composta da registri e timbri così diversi, una sorta di orgia laica di punti di vista, un collage di saperi condivisi capace di coinvolgere tuttƏ come il più armonico dei cori, uno specchio dove ognuno può riconoscersi nel proprio riflesso.

E così le contro-narrazioni prendono la parola, dagli studi sulle famiglie omogenitoriali, al racconto di un matrimonio tra due uomini che diventa, per transizione, quello tra uomo e donna, dalla storia di una madre di una bambina transgender, al Manifesto degli studenti LGBTQI+, arrivando ai racconti biografici, anche di coming out impegnativi. E poi l’impegno sulla trasformazione del linguaggio inclusivo, l’attivismo di artisti affermati, la sala operatoria di riassegnazione di genere e la stanza degli psicoterapeuti specializzati in salute LGBTQI+, o il rapporto tra fede e identità sessuale, chiesa compresa, e la prima pièce teatrale su una famiglia di padri. Insomma, 100 pagine necessarie per capire il nuovo mondo, quello in cui cresceranno i nostri figlƏ, una sorta di insight e preconizzazione sul futuribile, non una presa di posizione ma una carrellata di interrogativi utili per cercare una risposta autentica, vivace, feconda.

Infine, il debutto con ReWriters del muralista Lucamaleonte, che firma la copertina del numero da collezione in serie limitata e mette in vendita la sua opera a sostegno del Movimento Culturare ReWriters (qui).

Per chi volesse sostenere la campagna di crowdfunding del progetto ReWriters (qui il Manifesto), ecco come donare (clicca qui).Copia di copertina agosto