Venerdi 7 aprile, la sera, dedicatevi uno spazio tutto per voi e andate al nuovo Riverside di Montesacro, a Roma: ci troverete un’artista che più borderline non si può. Federica Baioni è due persone in una: giornalista e reporter per radio e tv internazionali on one side e cantautrice dall’altro lato. La cronaca e il jazz. Scrivere e cantare. Due vite, due anime due passioni, due mestieri e due modi di approcciare la vita. La moleskine piena di time code di interviste e spartiti la descrive bene, lei, bella donna, cantautrice romana doc, e mamma.

Baioni sarà in formazione classica “Jazz Quartet” e presenterà brani del suo repertorio autoriale, standard jazz rivisitati e suadenti ritmi latin. In scaletta però anche incursioni musicali di ospiti della scena jazz e pop capitolina, mentre verrà proiettato il videoclip realizzato dal regista Stefano Ricco per la BrightCrew, girato totalmente live proprio al Riverside, con un medley di brani della tradizione jazz d’oltreoceano.

E’ la prima tappa di un lungo tour di date che l’artista e la sua band promettono in Italia e all’estero, anche per scaldarsi in vista del nuovo album. Voce da brividi, penna con vibrazioni, è un’artista da tenere d’occhio: “Ho iniziato a cantare da piccola grazie a un papà istrionico che intratteneva le cene familiari a suon di stornelli e canzoni romane. Ma ero anche fissata col mio piccolo quaderno di cui ero gelosa come le mie amichette lo erano del diario del cuore: lì scrivevo, scrivevo, scrivevo. Commenti, frasi e fatti che vedevo intorno a me. A 11 anni andai a New York con la mia famiglia e restai folgorata dalla prima del musical Annie al Radio City Music Hall. Poi una tesi di laurea sul musical americano degli anni ’70 e un lavoretto in un giornale di quartiere che mi portò a conoscere un prestigioso coro gospel afro americano. Un’audizione e via, partii in giro per lo stivale come corista gospel”.

E’ durante un seminario all’Umbria Jazz di Perugia che Baioni conosce il Berklee College of Music, ateneo del jazz internazionale, la scuola che ha visto nascere talenti come Pat Metheny, Diana Krall ed Esperanza Spalding: resterà negli Stati Uniti fin quando, a Roma, non le si prospetterà l’opportunità di formare un suo quartetto jazz. Intanto diventa giornalista professionista e mentre di giorno consuma le suole come reporter istituzionale nei palazzi romani, la sera si esibisce nei locali capitolini.

Nel 2011 esce il suo primo cd “La vetrina delle vanità” (103 Edizioni Musicali – Edel), un viaggio tra canzone d’autore, folk e jazz che riscuote plauso di critica e pubblico (nel disco guest del jazz nazionale tra cui Daniele Scannapieco, sax di M.Biondi e Dee Dee Bridgewater). Il disco sbanca all’estero grazie al progetto “Ambasciatori in musica” promosso dal Ministero degli Esteri e rivolto alle eccellenze della musica italiana nel mondo: Baioni viene scelta come progetto finalista dal Club Tenco per il Tenco Ascolta 2013. Nello stesso anno escono due singoli, “Rumba per noi” (ED.103), disponibile su iTunes e sui principali store digitali, e “Oltrefrontiera” (ED.103), dedicato al tema dell’immigrazione di ieri e oggi. Decisamente sotto una buona stella, il video passa in rotazione su Rainews24, come controcopertina al Tg3 Linea Notte e con un servizio dedicato nella rubrica del Tg1 “Do-Re – Ciak – Gulp” di Vincenzo Mollica. “La mia opera migliore però nasce nel 2014 – sorride – ed è maschio”.

Datemi retta e ascoltatela venerdi: farete un viaggio tra Rio de Janeiro, Istambul e New York rimanendo comodamente seduti a sorseggiare il vostro drink.

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