Si parte stasera al campeggio Tuscia Tirrenica. E’ la prima delle tre conferenze dedicate al complesso e magico mondo degli Ufo. Il titolo parla da solo: “Tarquinia: terra di avvistamenti”. Già, perché questa pare che sia la terra degli oggetti volanti non identificati, quelli che ad ognuno di noi è parso, almeno una volta nella vita, forse da bambini, di avvistare tra le stelle. I relatori garantiscono una certa tensione emotiva: si tratta di Alessio Colotti, Fondatore della S.U.E.T e organizzatore del convegno, e Giovanni Colotti, storico del C.U.N. A seguire “Tarquinia Atlantide”, con il talk dell’astrofilo Sandro Ciambella.

Sabato 5 agosto sarà invece la volta del dott. Mario Michele Pascale, sociologo, blogger e conduttore radiofonico. Ancora, la location è volutamente casual e poco illuminata, non si sa mai che le stesse riservassero qualche sorpresa: lo stabilimento Civico Zero, a partire dalle 20, ospiterà la conversazione dal titolo “L’etica dello spazio: Star Trek e il ciclo delle Dune”. I più appassionati potranno godersela cenando, ma i posti sono pochi e vanno prenotati subito. Infine, l’11 agosto: presso lo stabilimento La Pineta, andrà in scena il vero e proprio “4° Convegno estivo di Ufologia, Città di Tarquinia”, a tutti gli effetti ponte tra il convegno di ufologia del giugno 2015 e il prossimo convegno di maggio 2016. “I diversi relatori si ricollegheranno agli argomenti trattati nel convegno del 6 giugno 2015 – spiega l’organizzatore – e getteranno le basi per fondare il nuovo convegno 2016”.

Intanto, nel quadro delle attività istituzionali di educazione e divulgazione ambientale promosse dal Corpo forestale dello Stato, l’Ufficio territoriale per la biodiversità di Roma sta organizzando una serie di aperture straordinarie della Riserva naturale statale Saline di Tarquinia. Luogo di per sé un po’ misterioso, chissà che non si presti bene anche per qualche avvistamento. In realtà, ci tengono a spiegare quelli del Corpo forestale dello Stato, lo scopo dell’iniziativa è quello di valorizzare e diffondere la conoscenza di una zona umida di grande valore naturalistico e paesaggistico, dove vivono e si riproducono numerose specie di uccelli la cui biologia è legata all’acqua (l’apertura al pubblico è nella seconda domenica di ogni mese, fino a dicembre).

Infine, un angolo di paradiso dove rifugiarsi per almeno qualche giorno, amanti o meno dei miti sui cieli notturni: Re Tarquinio (agriturismoretarquinio.it). Rosamaria, suo marito Massimo, e Valeria, accolgono in modo informale i clienti (quasi tutti affezionati e prevalentemente recidivi) delle otto camere con vista. E che vista: il luogo infatti si raggiungere attraverso qualche chilometro di sterrato e si isola in mezzo alle colline morbide, alle spalle di Tarquinia. I cavalli sono liberi di pascolare ovunque, sempre pronti per portare a passeggio chi vuole montarli, bambini compresi (chiedere di cavallo Caterina e cavallo Giulio, sono i più docili). Una piscina proprio in pizzo al poggio regala bagni al tramonto davvero suggestivi, così come l’albero che guarda lontano il Tirreno, sotto la cui chioma arrivano da tutta la regione per gustare un prosecco d’eccellenza all’ora del disìo. Anche la ristorazione è all’altezza delle aspettative: tutto ciò che di vegetale arriva in tavola è a chilometro zero, compreso l’olio. Ossia autoprodotto. Il forno speciale, che cuoce anche a vapore, regala il piatto tipico di Re Tarquinio: la tagliata di pollo cotta senza grassi e condita con olio a crudo, con rughetta selvatica e grana. Alla sera, se proprio non si vogliono cercare gli ufo, si possono comunque ammirare le costellazioni, tutte ben disegnate grazie all’assoluta mancanza di illuminazione dei dintorni, e ascoltare il rumore del silenzio, interrotto soltanto, qui e là, dallo sbuffo dei cavalli in lontananza.

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