Il format del festival è innovativo a tal punto che un’azienda top leader in Italia in work transformation, intelligenza artificiale e machine learning come Injenia ha deciso di sostenerlo diventando main sponsor, accanto alla Regione Lazio, nella persona di Marta Leonori e al Municipio Roma I, presieduto dalla visionaria Sabrina Alfonsi, la prima che si è mossa per dare concretezza all’idea.
Sono questi tre i pilastri che hanno reso effettivamente possibile l’impossibile: “Ci sono progetti che hanno il potenziale per trasformare il veleno di quest’epoca in medicina, e quindi in nuove opportunità – dice Cristiano Boscato, co-founder di Injenia e direttore didattico alla Bologna Business School di AI – in nuovi modelli culturali capaci di ridisegnare un futuro più equo ma anche più performante, capace di dare a tutti e tutte le stesse possibilità, grazie all’innovazione, che non è solo tecnologia ma vita e, appunto, sistemi socioculturali dinamici, flessibili e densi di valori, di bellezza e disignificato: alla tecnologia serve l’etica, la filosofia, servono nuovi pensatori e pensatrici”.
Il Rewriters fest. (green pass e prenotazione obbligatoria: vedi tutte le info e il programma qui), diretto da Eugenia Romanelli e Ernesto Assante, è anche il primo festival italiano fatto al 99% da donne o da persone non-binarie: oltre Alfonsi, Leonori e Romanelli, anche l’attivista green Annachiara Forte (progettista), Rosaria Melia founder di Double Studio (produzione), Rory Cappelli di La Repubblica (curatrice), Cristiana Meloni di Labo-Architects&Inventors (allestimenti), Lorenza Somogyi di Studio Alfa (comunicazione) e Martina Biscarini (logistica).
Edutainment e infotainment, must degli anni ’90, sono le due parole d’ordine per capire il concept del ReWriters fest.: festa, divertimento, all’insegna dell’apprendimento, dell’informazione, della formazione e dell’educazione. Tutto il programma, infatti, si muove sull’asse valoriale del Manifesto del Movimento Culturale ReWriters, e gli artistə, gli scrittorə, i musicistə, gli attivistə, i professionistə, gli accademicə, i performer, gli attorə, tutti, prestano la loro presenza come attivisti vocazionali laici (definizione dei ReWriters di Drusilla Foer): da Dusilla stessa a Pino Strabioli, da Melania Mazzucco a Edoardo Albinati, da Nancy Brilli a Lidia Ravera, da Livio Beshir, a Giovanni Scifoni, da Max Gazzè a Luca Barbarossa, da Giancarlo De Cataldo a Michela Andreozzi, fino a Carlo Massarini, Federica Cacciola (Martina Dell’Ombra), Greg, KarmaB., David Riondino, e tanti altri e altre, tutti saranno impegnati nella riscrittura dell’immaginario della contemporaneità per lasciare alle prossime generazioni un nuovo sistema di senso e di valori per orientarsi nello sviluppare buone pratiche.
Se i suddetti contribuiranno con libri, letture, performance, e interventi di vario tipo, gli altri (100 ospiti guidati da 10 curatori e curatrici), permetteranno agli invitati una maratona no-stop dentro il pensiero creativo, il pensiero divergente, il pensiero laterale, con la possibilità di partecipare attivamente a questo enorme think-tank e costruire quel nuovo mondo che, alla fine dei tre giorni, promette di poggiare la prima pietra di quella grande rivoluzione valoriale su cui è impegnato il Movimento Culturale ReWriters.
Stiamo parlando, anche qui, del gotha della cultura italiana: esempi random?
Sottile ma robustissimo il fil rouge che lega le metamorfosi urbane e geografiche di Sten&Lex, le rime poetiche di ivan, i virtuosismi simbolici di Lucamaleonte, le illustrazioni emotive di Fabio Magnasciutti, i divertissement di Vauro, le citazioni di Xil.O, le denunce di Giacomo Costa, le provocazioni di Federico Solmi, la quotidianità e i modi possibili di vedere il reale dei fotografə sceltə da Letizia Battaglia, le immagini rovesciate e i giochi di specchi di Filiberto Mariani ed Elena Fabretti. Un fil rouge intessuto nel cartone dell’allestimento dell’architetta e inventrice Cristiana Meloni che con queste pareti di scatole “da rompere”, invita a tirare fuori da dentro la luce, i colori, la creatività. E a divergere. Queste opere, donate dagli artisti alla ReWriters Web Art Gallery a sostegno del Movimento Culturale ReWriters, sono azioni di riscrittura, proposte – senza maestri e senza strade già segnate – di nuovi punti di vista. Opere che spazzano e spezzano gli stereotipi, il prestabilito, trasformando i limiti in orizzonti.
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