Disabilità, depressione, solitudine, disregolazione emotiva. Sono molte le situazioni di disagio su cui una relazione guidata con un animale può intervenire. A dirlo è la psicoterapeuta Giusy Mantione, socia didatta dell’Associazione per la Ricerca sulla Psicopatologia dell’Attaccamento e dello Sviluppo fondata da Giovanni Liotti, docente alla Scuola di Psicoterapia Cognitiva, fondatrice del Centro Clinico De Sanctis di Roma, e autrice di varie pubblicazioni scientifiche.

Mantione, però, è anche presidente dell’Associazione no-profit Una zampa per Birillo, dopo aver cominciato, tre anni fa, il percorso di Pet Therapy organizzato dalla Asl Roma A: “Alla base dei principi ispiratori della nostra associazione c’è l’idea che l’interazione con gli animali possa alleviare alcuni aspetti dolorosi della condizione di disabilità, di solitudine, di disagio psicologico e sociale e di emarginazione – spiega. Siamo convinti che vada valorizzato il legame tra la persona e gli altri esseri viventi, perché crediamo che ogni essere abbia una propria peculiarità che trova la sua più autentica espressione nella rispettosa interazione reciproca”.

Dalla fattoria didattica ai corsi di sensibilizzazione nelle scuole per bambini, genitori e insegnanti, fino al coinvolgimento degli adulti nel percorso di training per la cura e la formazione dei cani di canile negli interventi assistiti con gli animali, l’associazione vanta numerosi progetti per la valorizzazione del rapporto essere umano-animale-ambiente. “Con l’aiuto dei nostri amici a quattro zampe – continua Mantione – diventa più facile e giocoso affrontare soprattutto il tema della regolazione emotiva”.

D’altronde siamo in epoca Greta Thunberg, e Una zampa per Birillo sta sul pezzo: è già in cantiere un’operazione culturale di più ampio respiro, con l’impegno di riparadigmare il rapporto tra popoli e pianeta, di lavorare sulla riparazione di quella “relazione negata” tra umano e animale, tra persona e natura, proponendo di sostituire il modello egologico con quello ecologico: “L’Associazione svolge la sua attività esclusiva nel settore della tutela, della promozione e della valorizzazione della natura e dell’ambiente, nella cura degli animali e nella promozione del valore dell’interazione persona-animale al fine del reciproco interesse. E’ questo il punto: comprendere che difendere i diritti degli animali, quelli d’affezione come cane e gatto ma anche di tutti gli altri, significa proteggere la vita, di cui anche noi umani siamo parte”.

Ecco allora che Una zampa per Birillo non si realizza solamente nel promuovere l’adozione di animali abbandonati o rinchiusi nei canili, o nella lotta al randagismo, ma diventa una vera e propria missione, una sorta di “Itai Doshin” buddista (“Diversi corpi, stessa mente”), ben sostenuta dalle più recenti scoperte della Fisica Quantistica: siamo tutti legati e interdipendenti, facciamo tutti parte di un campo energetico universale, e da questo campo energetico immenso riceviamo e mandiamo energia. Naturalmente questa consapevolezza implica una grande responsabilità, visto che ogni nostra più piccola azione implica una reazione e un cambiamento in tutto l’ambiente: “E’ sulla base di questo principio che sviluppiamo progetti, studi, incontri, convegni sull’ambiente, sugli animali e sul nostro modo di intendere la relazione con ciò che insieme a noi abita questa terra”, spiega la vicepresidente Monica Maggiori.

Ecco che allora diventa fondamentale stipulare convenzioni, collaborare con soggetti pubblici e privati per realizzare progetti volti al benessere ambientale, animale ma anche umano, ossia a perseguire il fine della solidarietà sociale fornendo servizi di “Attività e terapia assistita dagli animali” nei confronti delle categorie più deboli, come le persone anziane, i bambini, le persone disabili, le persone traumatizzate e le persone ammalate.

“Per fermare gli abusi su ambiente e animali, crudeltà che quindi perpetriamo anche contro noi stessi, non basta segnalare violenze e violazioni della legge o ingaggiare azioni giudiziarie costituendosi parte civile, occorre anche sensibilizzare la società tutta attraverso campagne di comunicazione e progetti di educazione e cultura ambientale, cinofila ed etologica”, conclude Mantione. E, naturalmente, lavorare sull’immaginario attraverso il coinvolgimento degli artisti: scrittori che raccontino storie, registi e fotografi che le rappresentino. Del resto, basta guardare “Il sale sulla terra” di Wim Wenders sul grande Sebastiao Salgado per rimanere folgorati dal suo progetto “Genesi”, dal suo “Fondazione terra”. Riflettete, gente.

Foto di Sebastiao Salgado/Amazonas/Contrasto.

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