Il 19 novembre, al Cinema Aquila, va in scena la proiezione dei 62 minuti tra i più straordinari mai visti sul genere transgender. “Un uomo deve essere forte”, per la regia di Ilaria Ciavattini e Elsi Perino, prodotto da Pietre Pictures in co-produzione con Malfé Film e Caravan Film, vedrà la partecipazione straordinaria in sala di Vladimir Luxuria, da sempre attivista per i diritti LGBT+.

Il 20 novembre, guarda caso, è anche il Transgender Day of Remembrance – la giornata mondiale di commemorazione delle vittime dell’odio e del pregiudizio transfobico. Istituito nel 1999, l’evento è cresciuto in importanza fino a comprendere oggi moltissime iniziative promosse dalla comunità LGBT+ per sensibilizzare l’opinione pubblica in centinaia di città in tutto il mondo. Per questo la proiezione proprio alla vigilia: “Abbiamo scelto il 19 novembre – spiega la produzione – insieme agli organizzatori del Love&Pride Day al RIFF Awards 2019 in cui il film è in concorso – perchè è la giornata dedicata alla cinematografia a tematica LGBT+, e perchè le autrici e la produzione del documentario vogliono unirsi alle celebrazioni del Transgender Day of Remembrance dedicando la proiezione del film come personale omaggio alle vittime dell’omotransfobia”.

Jack è un ragazzo, come tanti. Ha poco meno di trent’anni – e va bene che in realtà ti sembra un ragazzino – ma quello sguardo sorridente, in un lampo, te lo dice con fermezza che sta per diventare un uomo. L’uomo e la persona che vuole essere. Nonostante la vita nella provincia intorpidita, che fa i giorni tutti uguali nella sua routine ottusa. Dove ti sembra che niente può succedere, ma dove allo stesso tempo puoi sentirti più protetto. Ma Jack è di più. Originario della Val Trompia, in provincia di Brescia, Jack è nato con caratteri sessuali femminili, e dal 2015 sta compiendo un percorso di transizione per conformare il suo corpo a quello che ha sempre sentito di essere: un uomo. Nella quotidianità di molti, fatta di lavori saltuari, amici del bar e pochi svaghi, Jack si interroga su cosa significhi essere un uomo e su che tipo di uomo essere. Lo fa nel corpo e al di là del suo corpo, cercando un accordo nella dualità tra il dentro e il fuori, ancor più complesso nella sua esperienza.

Con disarmante naturalezza, Jack ci racconta una storia di trasformazione, ma ancor prima di formazione. Il suo cammino è personale, ma la sua ricerca di un’identità, per rispondere alla domanda – chi sono? – è quella di tutti noi, indipendentemente da quale sia la risposta. Il documentario è l’esordio alla regia per Ilaria Ciavattini e Elsi Perino ed è il primo in Italia che racconta una transizione FtM (Female to Male, da femmina a maschio) mostrando col corpo e sul corpo la potenza di uno stravolgimento prima di tutto identitario.

Il progetto è in lavorazione da novembre 2015, quando Jack ha iniziato il suo cambiamento: assunzione degli ormoni, iter legale per la richiesta di cambio dei dati anagrafici e autorizzazione alle operazioni. La regia di Ciavattini e Perino, anche quando lo sguardo della camera si posa sul corpo di Jack, ci restituisce con immediatezza e candore la spontaneità del cammino di crescita intrapreso dal protagonista. A settembre 2017 il tribunale di Brescia ha definitivamente sentenziato la sussistenza della condizione di transessualismo in Jack, che ha potuto così cambiare i propri dati anagrafici e i propri tratti sessuali: Jack è un uomo per tutti, ora lo è anche per lo Stato.

Info: gaia.dangelo@gmail.com

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