La libertà è tutta una questione di scelte. E poter scegliere, saper scegliere, non è cosa semplice. Come intendere la scelta? Bah, forse pensandola come un’azione basata sulla capacità di distinguere. Per esempio tra due o più vite. Per arrivare al punto, la scelta di cui vi parlerò oggi, è quella del giovane coreano Choul Soo, ex dj di musica house, ex promessa della Banca d’Italia a Washington (dopo laurea e master italiani col massimo dei voti), ed ex rampollo della dinastia Min. Personaggio borderline a 360 gradi, Choul Soo Ferretti Min ha detto no ai suoi molteplici destini segnati (uno più elitario dell’altro), per occuparsi dell’Isola di Eea, la vecchia residenza marina di famiglia in pizzo al Monte Circeo, che oggi è un B&B unico al mondo per stile, charme e, appunto, filosofia turistica (e di vita).

“A Washington potevo mirare a una carriera top, ma un giorno, strangolato in un nodo di cravatta perfetto e ibernato dentro i gradi frigoriferi di un’aria condizionata che separava la vita dal mondo, mi sono reso conto di non essere felice, e che mi mancava il mare largo nel quale ero cresciuto, il mio mare. Ho fatto armi e bagagli, e sono tornato in Italia, pronto per ristrutturare e mettere a frutto la nostra bellissima villa sul Tirreno, davanti alle isole di Ponza e Palmarola. Ai miei fratelli non interessava occupersene, per me invece è diventata una passione”.

Tutto, a Isola di Eea, è unico: le sei camere, travolte dal fucsia delle bouganville e sporte su terrazze bianche e mosse come il più pittoresco dei vecchi paesi greci, sono seminascoste dalla macchia mediterranea del Parco Nazionale del Circeo, ultimo baluardo di vita umana, prima di quel nulla selvaggio mai più abitato dai tempi dell’Uomo di Neanderthal. Il silenzio regna come l’imperativo più naturale, sovrastato solo dalle cicale della canicola e dai grilli al tramonto. Tra i saliscendi verso il mare, i timidi vicoli sinuosi si fanno strada tra ginepro, corbezzolo e caprifoglio, per aprirsi su piccole piazzole d’ombra con lettini panoramici in legno, e poi, giù, fino agli scogli e alle piscine naturali, dove si trovano ombrelloni e materassini (solo sei, come le camere).

Questo posto magico, che un tempo incantò anche Ulisse, è un vero e proprio finis terrae, raggiungibile solo attraverso una strada mozzafiato tra la roccia e gli strapiombi sul mare, e poi attraversando un lungo sterrato senza uscita. La sua storia comincia qualche decennio fa, quando la bellissima Pyung Cha Min, madre di Choul Soo, si innamorò di un ingegnere italiano, e con lui si stabilì qui, mettendo al mondo quattro figli, tre maschi e una femmina. E’ ancora lei, oggi, a cucinare il brunch coreano che ogni giorno viene offerto alle 13 agli ospiti, richiamati dal mare al suono di una vecchia campana gigante, e ad assicurare attorno al tavolo sociale quell’atmosfera esotica ma familiare capace di raccogliere e tessere insieme le storie delle persone che casualmente si ritrovano insieme per un brevissimo lasso di vita. Intellettuali, filosofi, poeti, registi, e artisti, ma anche esploratori, o semplici viaggiatori. Sicuramente la clientela è radical e chic, ossia amante dell’eleganza della semplicità, perfettamente intonata con il luogo, per nulla pretenzioso ma decisamente esclusivo.

“Esclusivo non mi piace – sottolinea Choul Soo – anzi, userei la parola opposta. Lavoro da anni proprio sul tema dell’inclusività. Mi piace che casa mia sia un luogo dove possano dialogare storie di vita differenti, culture diverse, dove fare incontrare gusti e stili esistenziali di solito distanti, e per questo da noi arrivano singol, donne sole o coppie di ogni tipo, spesso miste, o gay, e personaggi tra i meno convenzionali, che della vita amano le gentilezze ma anche le irriverenze e gli anticonformismi”.

Naturalmente non mancano shiatsu e yoga davanti al mare sulle terrazze di una delle due super suite da 400 euro a notte, forse senza vasca idromassaggio e maggiordomo in camera, ma con una terrazza di 60 metri quadrati sull’acqua che nemmeno il più ispirato dei poeti o il più innamorato degli amanti saprebbe raccontare.

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