Fino alla fine di febbraio il programma del Rehab e del Mobildiskoteket di Helsingor (Elsinore), in Danimarca, è all’altezza del Club Space di Miami, del Cavo Paradiso di Mikonos, del Pacha di Ibiza, del Cococricò di Riccione, del Berghain di Berlino o del Fabric di Londra. Insomma, anche se in pochi lo sanno, Helsingor si sta candidando per entrare a far parte del parterre della top ten delle cattedrali mondiali della musica dance. Stiamo parlando di una città portuale fondata nel 1200 nella Selandia del Nord a soli 45 chilometri da Copenhagen. In realtà però, Elsinore si trova più vicina alla Svezia, distando solo 5 chilometri e trovandosi sullo stretto tratto di mare che separa la costa nordorientale della Danimarca dall’altro stato. Densa di viuzze pittoresche e pedonali, chiese gotiche, casette tipiche, è un centro molto frequentato (soprattutto il porto) dai giovani e dalla classe radical-chic di Copenhagen. Bar, pubs, ristorantini, locali, regalano una straordinaria vitalità serale, e decisamente in crescente fermento.

Il suggestivo castello cinquecentesco di Kronborg, dove Shakespeare ambientò l’Amleto, aggiunge fascino al fascino, così come le belle spiagge e la campagna circostante, ricca di fortezze (tra cui, da vedere almeno una volta nella vita, i castelli di Fredensborg, di Frederiksborg, di Marienlyst, di Gurre Slot e Vor Frue Kloster). Oggi a sfidare il castello, storico simbolo della città, c’è il nuovo Centro Culturale Yard, costruito nel 2010 proprio di fronte a Kronborg. L’idea era di far dialogare tradizione e innovazione e, diciamolo, è riuscita con stile: il passato trasuda dalle pareti del vecchio edificio che un tempo ospitava un cantiere navale mentre il presente dirompe dalla struttura moderna e funzionale (la facciata triangolare, bell’esempio di architettura contemporanea, è stata inserita sulla muratura di un capannone industriale). I 17 mila metri quadrati con vista mozzafiato sul maestoso dirimpettaio ospitano il Museo Marittimo Danese, una biblioteca, una sala concerti, un ristorante, una sala giochi e un centro congresso (tutto declinato anche per i più piccoli). Le trasparenze dell’edificio giocano un ruolo importante sia architettonicamente, rafforzando il rapporto tra interno ed esterno, sia a livello economico (riducono la domanda di energia per la climatizzazione del palazzo).

Anche il mare è un vero protagonista ad Elsinore, e per questo non va tralasciato il Museo Marittimo: inaugurata di recente, la nuova sede vanta una intelligente riqualificazione della banchina prosciugata. Tra gli oggetti in mostra anche tanti elementi connessi alla vita dei marinai, ed è divertente soprattutto la parte sui tatuaggi. Mostre temporanee di giovani artisti contemporanei sono spesso allestite tra l’auditorium, le aule, gli uffici, e il bar, spesso ospitando avvenieristiche istallazioni interattive. I cinque padiglioni del Museo della Tecnica sono invece altra cosa: creato nel 1911, ancora oggi gli ottomila metri quadrati di invenzioni tecnologiche e apparecchiature elettroniche sono capaci di fare impazzire gli appassionati che si troveranno a zigzagare tra veicoli antichi, motori a vapore, automobili, biciclette, elettrodomestici, 30 diversi aeromobili tra cui un jet da combattimento oltre a tantissime bizzarre invenzioni e meraviglie dell’ingegneria ormai entrati a far parte della quotidianità come la televisione e la lavatrice.

Più tradizionale invece è la visita alla chiesa di Santa Maria di Helsingor, costruita tra il 1430 e il 1500: la struttura medievale era un monastero che, con la riforma del 1536, stava per essere demolito se gli olandesi e i tedeschi che abitavano lì non fossero riusciti a salvarla trasformandola in chiesa tedesca. Su tutto spiccano stupendi affreschi, capaci di esaltare come non mai questo perfetto esempio di gotico danese fatto di mattoni rossi e lapidi nel pavimento (memoria delle famiglie benestanti della città). La Cattedrale di Sant’Olav poi, restaurata nel 2000, è famosa per essere il più antico luogo di Elsinore: fu fondata nel 1200, insieme alla cittadina stessa, quando esisteva soltanto un debole agglomerato di pescatori. Infine, ovviamente, il castello di Kronborg: la magnifica struttura rinascimentale, dal 2000 patrimonio UNESCO, vale una visita anche solo per le sue sale. Su tutte, la Piccola Sala nell’ala ovest, la cosiddetta “Suite scozzese”, ma anche gli appartamenti di Frederik V all’ultimo piano dell’ala nord e il quartier generale dei soldati.

Per una gita fuori città, vale la pena raggiungere il palazzo Marienlyst. Originariamente (1587) era stato concepito per Federico II come padiglione di Kronborg per la caccia. Nel 1758 fu però comprato dal conte Adam Gottlob Moltke che lo trasformò, secondo lo stile francese, dotandolo di fontane, laghetti e viali pieni di siepi. Il parco, per come appare oggi, fu modificato durante i primi del Novecento: neoclassico, esattamente come il palazzo.

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