Riscrivere il Natale: al cinema!

Nov 26th, 2020 Articoli

La pandemia ci sta costringendo a rivedere tutto, a riscrivere tutto, a immaginare nuove soluzioni a nuovi problemi ma anche, già che ci siamo, ai vecchi. Tipo il Natale, che di fatto è spesso una gioia incubosa o un incubo gioioso per molti. Sarà un Natale diverso in tutto il mondo, soprattutto in quello ricco, dove l’”allegra” ricorrenza si basa sul mito della famiglia moderna, quella mononucleare (formata da un solo nucleo familiare), che il 25 dicembre (ma solo in quella data) torna alle origini della civiltà e si riapre al clan tribale del parentame consanguineo: ma che nel 2020 non potrà farlo a causa del Covid.

Che sucederà, a livello di ménage? Lo scopriremo solo vivendo, e a gennaio prometto di tornare sul tema. Ma intanto, vi informo che il Covid non è il solo stimolatore di riscrittura natalizia, perchè fortunatamente anche le case di produzione cinematografica si sono svegliate e propongono, in varie salse, un Natale arcobaleno, in alternativa all’usurato e ormai antistorico cinepanettone centrato monoliticamente sulla famiglia novecentesca, non più in grado di rappresentare in toto le varie famiglie oggi esistenti.

The Christmas Setup, di Lifetime, e Dashing in december, della Paramount, sono godibili, ma oggi parleremo di Happiest Season, prodotto da Hulu, che il 25 novembre debutta nella nuova America di Kamala Harris. Saranno felici i/le voyeurs nel vedere niente meno che Kristen Stewart e Mackenzie Davis innamorate, alla faccia del Santo Natale immolato ipocritamente a un presepe che, a ben guardare, in realtà da sempre racconta proprio l’oggi. Ma alla faccia anche – non me ne abbiano gli amici gay – della comunità omosessuale maschile, che spesso si trova a dover rappresentare, suo malgrado, le donne lesbiche, perenne declinazione del genere sovrano (nemmeno che noi donne fossimo nate da una costola!): proprio come quando si usa la parola “uomo” per indicare uomini e donne.

La regista Clea DuVal, lesbica dichiarata, ha voluto mettere in scena un punto di vista completamente diverso condendolo di atmosfere comiche e surreali. L’amarezza, infatti, è un sapore quasi inconsistente al confronto con l’ilarità della pellicola, fantastica per ritmo e volumi. Una sceneggiatura che funziona eccome, e funziona vivaddìo per tutti, etero doc compresi.

Abby (Kristen Stewart) è così cotta della fidanzata Harper (Mackanzie Davis) che vuole chiederle di sposarla mentre sono in visita dalla famiglia di quest’ultima durante le vacanze di Natale. Quello che Abby non può sapere, però, è che Harper non si è mai dichiarata ai propri genitori piuttosto conservatori e per questo finge di essere accompagnata da una sua amica eterosessuale. Gli equivoci e i fraintendimenti si generano uno dietro l’altro, mentre Abby deve gestire le emozioni e trovare il modo di rispettare la difficoltà che Harper prova nel fare coming out con i genitori.

E’ una grande esperienza cinematografica quando la pellicola riesce a farci empatizzare con i protagonisti ma lo è ancora di più se la comprensione delle sfumature Pantone delle emozioni passa attraverso la commedia, ossia si riesce a sorridere anche dei dolori e delle difficoltà. Eroine Abby e Harper, che sfidano le convenzioni per trovare il proprio posto nel mondo e vivere apertamente l’amore. Nel cast anche Dan Levy, reduce dal successo di Schitt’s Creek, che qui è l’eccentrico amico gay di Abby di cui deve fingersi fidanzato, e Alison Brie (Community, Glow), nei panni della sorella di Harper, invidiosa e competitiva. Insieme a loro anche Aubrey Plaza (Legion) e Victor Gaber (Alias, Legends of Tomorrow). Insomma un cast di tutto rispetto.

«Spero che questa storia universale – dichiara la regista Clea DuVall a People – raccontata attraverso una lente unica, si unirà alla lunga lista di classici delle vacanze che continuano a portare a tutti noi tanta gioia e felicità. Sono una grande fan dei film di Natale, ma non ho mai visto rappresentata una storia come la mia». Dello stesso avviso Kristen Stewart: «Non sono cresciuta con un film che aveva un’ambizione così ampia – rivela al The Guardian – con due protagoniste femminili al centro di una storia d’amore e mi sarebbe piaciuto. Penso di aver desiderato vedere una commedia romantica natalizia arcobaleno per tutta la mia vita. Sono così felice e orgogliosa di Clea per aver portato questo nel mondo. Happiest Season è un film di Natale Lgbtq+ – precisa. So che è una cosa fastidiosa etichettarlo subito, ma, per me, suona come un’enorme respiro per tutte le donne queer».

E Mackenzie Davis: «Nel 2016 ho recitato in San Junipero un raro episodio di Black Mirror, ottimista e dolce. Raccontava la storia di due donne che si incontrano e si innamorano, all’inizio, negli anni ’80. Non sono riuscita a riconoscerne l’importanza culturale perché semplicemente non ero consapevole della mancanza di questo tipo di storia nel canone queer. Una storia positiva, con un lieto fine. C’è questo senso di rinascita, che è bellissimo. Penso che le persone esperte del settore abbiano riconosciuto che c’era un desiderio commerciale per questa cosa e hanno risposto a quella chiamata». Resta adesso da capire se e quando uscirà in Italia..

Continua a leggere su ReWriters Magazine.