Non avevo ancora avuto tempo di leggerlo, Pregiudizi inconsapevoli di Francesca Vecchioni, poi una sera, a casa sua a Milano, mi ha generosamente regalato la sua unica copia e, in treno, nel viaggio di ritorno verso Roma, l’ho divorato. Lei lo sapete chi è, no?

Giornalista, attivista dei diritti umani, prima donna a fare coming out sulla sua famiglia omogenitoriale. Consulente sulle tematiche Diversity & Inclusion, ha fondato Diversity, organizzazione no-profit impegnata a promuovere l’inclusione, e ideato i Diversity Media Awards e il Diversity Brand Summit.

Prima di questo libro, ha pubblicato T’innamorerai senza pensare (2015) e firmato i volumi Le cose cambiano (2013) e Maternità. Il tempo delle nuove mamme (2015). I suoi contributi e interviste appaiono sulle principali testate italiane ed estere ed è nel nostro Comitato Scientifico.

Ma anche se non fosse questo po pò di roba, siamo di fronte a un libro necessario, punto. Centocinquanta pagine che ci fanno viaggiare dentro noi stessə e scoprire burroni, distese, salite a volte scoraggianti ma poi panorami molto vitalizzanti.

In realtà non si viaggia solo dentro ma anche fuori di noi, tra stigma, bias, luoghi comuni, pregiudizi, tabù, stereotipi, convenzioni: presə per mano con convinzione e accompagnati ad attraversare senza paura questa boscaglia fitta, ci ritroviamo più consapevoli, dunque liberə, liberi di scegliere chi essere, come esserlo, che parte prendere. Complimenti.

Uscito per Mondadori a fine 2020, presentato poco in giro a causa dello scoppio della pandemia, oggi lo riproponiamo come lettura estiva: non perchè sia un libro da spiaggia (a proposito di luoghi comuni :)) ma perchè sa essere pop e divulgativo, nonostante sia appoggiato su fondamenta solide e con bibliografia robusta.

E’ Francesca Vecchioni stessa a dirmi, mentre mi porge il libro:

“non siamo persone razziste, sessiste o omofobe, eppure della nostra amica diciamo che è una con le palle, e di nostro fratello che al volante è handicappato, o che in ufficio ci fanno lavorare come negri e la vicina compra solo cineserie. Le parole sono importanti perchè si portano dietro l’immaginario collettivo, un alfabeto non scritto ma immediatamente comprensibile da tuttə“.

Effettivamente, leggendo, mi accorgo come tutti e tutte siamo immersi in dinamiche linguistiche e comportamenti automatici che rafforzano le discriminazioni e creano meccanismi escludenti. Questo libro insomma, che dona anche un percorso ricco di fonti autorevoli a chi volesse approfondire, ci porta in giro in modo irriverente, a volte anche dissacrante, sempre ironico e comunque divertente tra i nostri schemi scontati, spalancando finestre su panorami più ampi, facendoci riflettere, sognare e creare nuovamente il nostro modo di stare al mondo.

Un lavoro impegnativo:

Il registro è stato creato appositamente per arrivare a tutti e tutte – spiega Francesca Vecchioni – ma si basa sugli studi di psicologia comportamentale più recenti e ci aiuta a capire le nostre dinamiche cognitive che ci portano a errori a volte grotteschi“.

Impressionante accorgersi di come sia il nostro stesso cervello a baggianarci, concentrato sull’ottimizzare, creare scorciatoie cognitive, produrre illusioni per accorciare il percorso della conoscenza senza metterci davanti all’ingestibile sapere di non sapere:

La mente è convinta di saper calcolare la probabilità che qualcosa si avveri, ma lo fa in maniera assolutamente arbitraria. E generalizza: se per noi le persone anziane sono lente, le donne non sanno guidare, gli stranieri sono pericolosi e i gay sono sensibili, lo penseremo di ogni singolo membro di quella categoria, malgrado i dati ci dicano che la nostra percezione è scorretta o sovrastimata“.

La sensazione di ariosità e vitalità che si percepisce scorrendo pagina dopo pagina è meravigliosa, un guizzo, uno spiccare verso, un’apertura alare nelle profondità di ciò che è cristallinamente vero e nella comprensione più laica e disarmante delle cose e dei fatti, nudi nel loro semplice essere.

Chiuso questo piccolo volumetto, ci accorgeremo di come non sia più possibile tornare ad essere chi eravamo prima di intraprendere questa lettura, e che il nostro sguardo sul mondo è stato modificato per sempre, in nome dell’amore.

Perchè in fondo di amore si tratta, quando diventiamo proattivi all’ascolto, ci apriamo a ciò che non conosciamo, ci affidiamo a narrazioni che scombussolano le nostre credenze e convinzioni. Ma dio mio che bel viaggio quello che usa gli errori come leve evolutive, quello che ci catapulta nella parte migliore di noi stessə, la nostra mente vergine di bambinə, facendoci tornare prorpio là, dove tutto è ancora sempre possibile.

Dunque grazie, Francesca Vecchioni, per aver scritto questo libro che tu dedichi alle tue figlie, dicendo loro che

questo libro è il risultato di un pensiero; non sempre esiste una risposta corretta, ma ciò a cui non possiamo mai rinunciare è porci la domanda giusta“.

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