Incontri, proiezioni, mostre, performance, teatro, presentazioni di libri, workshop e dibattiti per raccontare con vari linguaggi come è cambiato l’immaginario erotico negli ultimi anni. Stiamo parlando della maratona no-stop dell’1 e 2 dicembre, “Pornotismo”. Un viaggio disinibito tra eros e pornografia per riflettere sulla contemporaneità declinata dal punto di vista della sessualità: “Il confine tra eros e pornografia – spiegano gli organizzatori, Silvio Montanaro e Francesca D’Onofrio per l’associazione culturale ClitorIdea e Alberto D’Amico per lo Studio Campo Boario, in collaborazione con Bruno Di Marino – si è sempre più assottigliato, nel senso che l’erotismo si è pornograficizzato sempre di più, mentre la pornografia si è eroticizzata, presentando ai suoi fruitori una rappresentazione della sessualità fatta di preliminari e sempre più rivolta alle donne, che nel frattempo sono diventate produttrici e consumatrici di questo genere. Parallelamente si è allargato il ventaglio di esperienze, dalla cultura queer alle pratiche di scambismo, bondage, mistress/slave, etc”.

La kermesse, unica nel suo genere, riunisce studiosi, attori, performer, artisti, filmaker e organizzatori culturali che da decenni si occupano di questo universo, un universo più che in espansione, vista la velocità con cui cambiano costumi, abitudini, immaginario, mercato, cultura, socializzazione in merito al sesso. Basti pensare ai sex bot e a tutta la weltanshauung della robofilia che sta colonizzando il nostro futuro: come spiega il rapporto di 44 pagine della Foundation for Responsible Robotics, il sesso con un androidedotato di sofisticata intelligenza artificiale occuperà una parte cospicua della nostra attività erotica già in questa generazione, come del resto dimostrano la californiana Abyss che, sotto il brand Realdolls, spedisce 600 sex robot l’anno in tutto il globo o i prodotti di aziende come Android Love Doll, Sex Bot Company e True Companion i cui listini spaziano dai 5mila ai 15mila dollari.

Già un anno fa, un’indagine dell’università di Duisburg-Essen, in Germania, raccoglieva dati sui maschi favorevoli al sesso con un sex robot (40% degli intervistati), confermando le ipotesi su cui Noel Sharkey, docente di intelligenza artificiale e robotica all’università di Sheffield, in Inghilterra, fonda la tesi secondo cui la robofilia passo dopo passo cancellerà ogni differenza fra partner tecnologico e persone in carne e ossa. Il quesito del secolo, dunque, riguarda il binomio sesso e tecnologia, e la ricerca sembra addirittura tentare di valutare se la robofilia possa, in quelche modo, agire da antidoto alle pulsioni di stupro e di pedofilia (“agibili” su macchine invece che su umani) oppure, al contrario, incoraggiarne la pratica nel mondo reale.
In via del Campo Boario 3/4a si parlerà anche di tutto questo, e di molto altro, quindi intellettuali, bioeticisti, ninfomani, artisti, appassionati, attivisti, curiosi e, perchè no, anche moralisti, fatevi sotto!

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