Sor Duilio è la Mecca del pesce a Roma da più di trent’anni. La sede storica è a Pietralata, in un quartiere periferico e popolare. Ma da qualche anno ha aperto la Pescheria, a due passi dal quartiere delle fate, il magico Coppedè. Al momento, la Pescheria Sor Duilio è un must della Roma Nord, un luogo che raduna intellettuali e artisti benestanti, sia radical che chic, appassionati soprattutto degli aperitivi a base di pesce crudo e frutti di mare (scherzavo: vietato chiamarli aperifish).

Entrando, in un lungo bancone, sono disposte le cassette di polistirolo con le diverse varietà di pesce, proveniente da Civitavecchia e dal mercato generale del pesce di Roma. Pochi i tavoli, una decina, allestiti, come tutto il locale, dall’architetto Davide Coluzzi. Alle pareti, mattonelle bianche, grigie e blu, e grandi stampe fotografiche d’epoca intervallati da espositori retroilluminati: “Abbiamo voluto raccontare per immagini la storia di Sor Duilio – spiega il proprietario – perchè la nostra identità è la nostra forza. Prima di tutto un’etica del mare, una pesca sostenibile”.

Le “proposte pescivore” sono calde e fredde. Suggerisco le alici marinate alla civitavecchiese, il carpaccio misto marinato, insalata di mare ricca. Ma anche la girella brisè di gamberi rosa e zucchine non è male, per non parlare delle ostriche, qui davvero di casa: le Papin Poget, le Sentinel e le Marquise de Bonsogne (3,5 euro all’etto). Le ostriche Marennes Oleron, i ricci, i tartufi e i fasolari sono il mio piatto preferito insieme ai gamberi rosa di Santo Stefano.

Tra i fan del locale, anche l’editore e scrittore Luigi Carletti, presidente di Typimedia Editore, che ha la redazione proprio lì dietro: “Immancabile una pausa pranzo da Sor Duilio: i carpacci sono straordinari, ma anche il pescato del giorno. E la cantina non è da sottovalutare”.

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