Sculture fucsia, fluorescenti, decisamente super pop, quelle dell’artista Sabino de Nichilo nella sua prima personale a Roma, “Organi da asporto”, esposta a partire dall’11 aprile presso L29 Art Studio, spazio collegato agli studi delle artiste Flavia Bigi, Francesca Romana Pinzari e Gaia Scaramella. Stiamo parlando di stomaci, fegati, cuori e altre strutture organiche: Opere come Carne frolla o Anus sembrano ribellarsi al corpo che li potrebbe contenere e crescono liberamente, a loro piacimento, assecondando un impulso vitale alieno, inconsulto, barbaro. Con il suo sventramento incruento, Sabino de Nichilo rende nobili gli scarti e le frattaglie e si adopera affinché i processi digestivi ai quali allude evochino la società dei consumi nelle forme di una vanitas contemporanea, mescolando con sapienza ironia e retaggi alchemici.

Opere che non rispondono ai canoni di un’anatomia ortodossa, benché di fatto siano a tutti gli effetti organi: “Organi, sì, ma anche piccole architetture in cui ritrovare ulteriori suggestioni – spiega Lorenzo Madaro nel catalogo della mostra. Si compongono nello spazio, spesso a stretto contatto una con l’altra, per formare brandelli di altri possibili corpi. Sono gialle, spesso appariscenti nei verdi, blu, rosse carminio, arancio; talora hanno profili dorati, che conferiscono un’aurea ancor più sospesa nel tempo e nello spazio (l’archeologia dell’effimero); spesso vivono di equilibri e squilibri formali, alcune volte sono corpi autoportanti, altre vivono in una dimensione distesa, necessariamente in relazione con un supporto. Spesso generano (o sono generati) da orifizi smaltati con altri colori, in un contrapporsi costante di complementarietà”.

L’artista, attivo per lungo tempo nella scena musicale notturna come dj e nel campo delle arti come curatore di mostre e organizzatore di eventi (è tra i fondatori del progetto curatoriale Casa Vuota), si avvicina alla pratica della scultura sotto la guida di Riccardo Monachesi. “Viscere” è il titolo della sua personale ospitata nel 2018 nelle sale del Museo Archeologico Fondazione “De Palo-Ungaro” di Bitonto (Bari), a cura di Bianca Sorrentino. Ha esposto nel sito archeologico delle Case Romane del Celio di Roma, al MAAAC Museo Archeologico Arte Contemporanea di Cisternino, nel Convento dei Domenicani di Muro Leccese, nel Convento dei Cappuccini di Grottaglie e alla fiera “Roma d’Arte Expo” nell’ambito del progetto “BACC – Biennale Arte Ceramica Contemporanea”.

Da non perdere questo eccezionale percorso emozionale, un viaggio emotivo che si può fare solo su appuntamento fino all’11 maggio.

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