Molla i maschi – Inno alla Lesbica Tardiva, pubblicato su YouTube (più di 10 mila visualizzazioni in meno di un mese), sta diventando un fenomeno mediatico interessante. E’ la risposta delle No Choice alle violenze sulle donne, una posizione estrema, drastica, definitiva: basta con gli uomini. Paradossale, certo, ma filosoficamente più che conprensibile, visto che i dati delle violenze di ogni tipo contro le donne da parte del sesso forte non accennano minimamente a diminuire, nonostanze politiche, campagne, e iniziative varie.

Le No Choice è un duo composto da Federica Tuzi e Merel Van Dijk, la prima già nota come scrittrice (premio John Fante per il romanzo Non ci lasceremo mai) e filmaker per la serie televisiva Santiago. Anche le lesbiche sono pellegrine, in onda su Fox Cult. Merel Van Dijk è invece una musicista e cantautrice olandese che ha all’attivo due album e numerosi tour in Europa e negli Stati Uniti.

Belle, lesbiche, colte e impegnate, fanno anche reading coraggiosi su temi attuali e molto dibattuti che riguardano l’identità: ad esempio il gender, le unioni civili, il desiderio di maternità oltre la biologia, la risposta della contemporaneità alla paura di invecchiare e di ingrassare, l’ossessione per i tatuaggi. Dilemmi. Soluzioni impossibili per animi sensibili è l’ultimo loro lavoro, con Federica Tuzi voce narrante e Merel Van Dijk voce e chitarra, pianola, pc: uno show-performance d’impatto tra monologhi, rap, letture e varie formule di teatro canzone per ridere dell’incoerenza della vita, di tutte le vite, e, ridendo, sviluppare la libertà di essere se stesse senza compromessi con la violenza, violenza di ogni tipo.

In ogni lavoro, il punto di vista delle No Choice è quello di una donna che ama le donne, ma i temi sono assolutamente pop, e riguardano l’esistenza di tutte le donne, dilemmi micro e macro: chi non si interroga su come trovare la distanza giusta in amore (Vicino o lontano?), sulla gelosia nelle relazioni monogamiche (Possesso o libertà?), se cedere a botox e ialuronico (Mi buco o non mi buco?) o agli ormoni per la menopausa (Natura o cultura?) o alla mania del tattoo? Le rime – eccezionali – si inscrivono nella tradizione del rap, ma anche in quelle della poesia d’altri tempi, che in questi tempi risulta comica. “Se la mente è duale, come diceva Budda – dice Tuzzi – come possiamo sottrarci alla spinta delle contraddizioni? E se l’odio e l’amore viaggiano insieme, come scriveva Catullo, come possiamo sopravvivere alla guerra delle passioni?”.

Nonostante l’ironia, in ogni gesto artistico delle No Choice c’è una dedizione assoluta alla militanza e all’impegno civile in favore delle donne, tutte le donne. Il movente è autobiografico, appunto la scelta di essere “lesbiche tardive”, ossia abbandonare gli uomini dopo una vita vissuta insieme a loro, e anche per questo le loro performance sono potenti, dirompenti, e disturbanti quanto basta per tutti quegli maschi che si credono padroni delle loro donne.

Concordo col bravo Claudio Rossi Marcelli che, su Internazionale, consiglia alle donne, soprattutto se Milf, di non temere mai di perseguire la peronale ribellione contro mariti misogini per via dei figli perchè, se è vero, come dice Ghibran, che i figli non appartengono ai genitori, anche la libertà dei genitori deve restare autonoma dalla relazione parentale. Anche in termini di scelta sessuale (e sul diventare lesbica in tarda età modelli ce ne sono eccome, a partire da Cynthia Nixon, la Miranda di Sex and the City, o da Elizabeth Gilbert di “Mangia, prega, ama”).

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