Sabato 24 febbraio 2018, alla Biblioteca nazionale centrale – Sala conferenze, si è aperto il Forum europeo di Roma 2018. Il titolo è eloquente: Lo straniero. Inquietudine soggettiva e disagio sociale nel fenomeno dell’immigrazione in Europa. Sono decisamente questi, infatti, i temi basilari per comprendere i fatti di attualità e di politica, e diventa di vitale importanza, per le nostre società e per il nostro mondo, distinguere, nominare, definire di quale natura, esattamente, sia costituito quel quid che fa deflagrare in mille pezzi ciò che di solito ci tiene insieme, quel collante culturale che di fatto è la nostra possibilità di identificazione collettiva.

Ecco perché gli attori del Forum sono non soltanto istituzioni, personalità della politica, della cultura, dell’arte, giornalisti e opinionisti, organizzazioni internazionali e associazioni attive nel sociale (FAOMedici senza FrontiereCaritas, Comunità di Sant’Egidio ecc.), ma anche l’Associazione mondiale di psicoanalisi, l’Eurofederazione di psicoanalisi e la Scuola lacaniana di psicoanalisi, tre soggetti che di fatto sono il motore portante dell’incontro, organizzato in collaborazione con la Biblioteca nazionale centrale di Roma e l’Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza: «Un momento di riflessione è ormai urgente – ha spiegato Jacques-Alain Miller, uno dei curatori dell’evento – occorre un confronto aperto, un dialogo laico su quanto accade in questo momento nel mondo e in Europa sul tema immigrazione. Mai come oggi il tema dell’immigrazione è centrale nel dibattito pubblico e politico, in Italia e in Europa. Quotidianamente, addetti ai lavori e non si confrontano con parole come dialogo, identità, sicurezza, criminalità. L’immigrazione è un tema che non può essere banalizzato né affrontato superficialmente: è complesso e ricco di implicazioni, coinvolge il singolo e la collettività, genera incontro e dialogo ma anche paura e rifiuto».

Il Forum di Roma segue il Forum di Torino: «I Forum europei hanno lo scopo di continuare a porre l’interrogativo che Lacan aveva formulato sul rapporto tra inconscio e politica, e, parallelamente, sul posto che devono avere gli psicoanalisti nella città, nella polis, nella società», spiega Jacques-Alain Miller, erede testamentario dell’opera di Jacques Lacan. Insieme a lui anche Miquel Bassols, presidente dell’Associazione mondiale di psicoanalisi, Domenico Cosenza, presidente dell’Eurofederazione di psicoanalisi, e gli psicoanalisti Eric Laurent eAntonio Di Ciaccia, quest’ultimo traduttore e curatore dell’opera di Lacan in Italia.

La giornata è stata patrocinata, tra gli altri, da presidenza del Consiglio dei ministri, Senato della Repubblica, Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Institut français Italia, Institut français Centre Saint-Louis, Università degli Studi di Palermo, Biblioteche di Roma, Ordine degli psicologi del Lazio.

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