Il 19 luglio, fino al 7 settembre, prende il via, per la XXV volta a Roma, il Festival I Solisti del Teatro, da sempre uno degli appuntamenti più affascinanti e attesi del panorama culturale e artistico dell’Estate Romana. La storica rassegna, diretta da Carmen Pignataro, rinnova anche quest’anno la sua sfida, che poi è la Mission di Teatro 91, quella di dare un nuovo respiro alla creatività delineando i nuovi scenari pronti a esplodere la contemporaneità, quei percorsi culturali innovativi capaci di offrire un punto di osservazione del mutamento dell’arte e della società.

La location è straordinaria: i Giardini della Filarmonica Romana, a due passi da Piazza del Popolo, che acquistano ancora più charme grazie a un programma straordinario capace di riunire la passione per il teatro, la trasversalità dei generi e l’attenzione alle tematiche sociali.

“La nostra visione ha sempre compreso un pizzico di follia – spiega Pignataro – quel gettare il cuore oltre l’ostacolo fidandosi degli insight. Ma ci sono sempre state anche tanta caparbietà e determinazione”.

In un’oasi di verde, dunque, l’estate promette un intrattenimento divertente, colto, ricco di stimoli e spunti, emozionante e di grande ispirazione. Spettacoli, monologhi, percorsi a tema, artisti di ogni identità, di ogni linguaggio, tutto all’insegna di una grande qualità artistica. I Solisti del Teatro rimane a tutt’oggi una garanzia, infatti, per l’arte e il teatro italiano e europeo: la certezza della possibilità di sperimentare, di avere un punto di raccordo tra la centralità della performance dell’attore in scena e la complessità dei linguaggi contemporanei.

“Le scelte culturali – continua Pignataro – seguono i seguenti criteri: tematiche di interesse sociale, tematiche attuali, nuove forme espressive, nuove tecnologie e innovazioni della struttura spettacolare, teatro di prosa, i grandi classici rivisitati, compagnie di giovani professionisti, progetti multidisciplinari e di contaminazione tra i generi, teatro/danza, teatro/musica, teatro e arti performative, anteprime nazionali, spettacoli itineranti che valorizzano la bellezza dei giardini, prodotti artistici che non abbiano ancora avuto grande circuitazione, grandi interpreti e personaggi del mondo teatrale, spettacoli che, coincidendo con ricorrenze e date importanti per l’arte e la cultura aiutino a conservarne la memoria”.

Provare per credere. Oppure ripassarsi la storia di questo festival, fina da quando, nel 1991, Alberto Casari, Piera Degli Esposti, Carmen Pignataro e Annalisa Scafi, mossi dall’intento di promuovere eventi culturali in ambito teatrale, musicale e cinematografico, costituirono la Cooperativa Teatro91 che, nel corso di questi 25 anni si è confermata una fucina e un caleidoscopio di idee e produzioni artistiche di altissimo livello, con grande capacità di visione e di talent scouting.

Non dimentichiamo che Teatro 91 è arrivata in Asia (in Cina, a Shangai e Pechino), in Sud America (Venezuela, Argentina) e nelle più fervide capitali Europee (Londra, Parigi, Varsavia), e che tra i suoi collaboratori ci sono stati Franca Valeri, Jane Birkin, Génèvieve Page, Dacia Maraini, Fanny Ardant, Mariano Rigillo, Jean Louis Trintignan, Lidia Ravera, Susan Sontag.

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