Fino al 30 novembre, consigliamo la mostra 12 artists of tomorrow alla Galleria Mucciaccia Contemporary che espone i lavori di 12 artisti italiani (tra cui un trio) nati dopo il 1980. L’esposizione, con un voluto taglio generazionale, tenta la scoperta dei nuovi talenti del nostro Paese, e rappresenta uno spin-off (con il 5% degli autori presenti) del fortunato progetto editoriale “222 artisti emergenti su cui investire. Selezionati dai più prestigiosi curatori, critici, giornalisti e gallerie d’arte”, il focus realizzato nel biennio 2018-19 dal curatore della mostra per Exibart.

Dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, dalla ceramica alla tessitura, sono diversi i linguaggi e gli indirizzi di sperimentazione rintracciabili in questo progetto espositivo che, attraverso gli artisti invitati, intende presentare una proposta ragionata e condivisa sulla giovane arte in Italia.

Tifo dunque per Dario Agrimi (Atri, 1980), Roberto Alfano (Lodi, 1981), Giulio Alvigini (Tortona, 1995), Canemorto (Milano, 2007), Diego Cibelli (Napoli, 1987), Francesco Levy (Livorno, 1990), Matteo Negri (San Donato Milanese, 1982), Francesco Pacelli (Perugia, 1988), Viola Pantano (Alatri, 1987), Laurina Paperina (Rovereto, 1980), Dario Picariello (Avellino, 1991) e Nicole Voltan (Mestre, 1984).

“L’intenzione dichiarata di questo progetto espositivo, al suo primo appuntamento, è quella di offrire un piccolo spaccato della multi-individualità di andature teoretiche e tematiche della ricerca artistica italiana più giovane che trova, colpevolmente, ancora troppo pochi spazi di promozione e sostegno soprattutto in ambito pubblico. Per favorire un dibattito allargato, anche acceso, in un Paese come l’Italia che stenta sempre a narrarsi. Peraltro, l’immersione nel mondo della ricerca emergente, più che mai in un territorio nazionale storicamente incline come il nostro, è sempre entusiasmante. Per me un vero e proprio privilegio. Come in questa occasione” dichiara il curatore della mostra, Cesare Biasini Selvaggi.

La nostra progettualità espositiva – continua il curatore – si fonda sulla convinzione che, in un’epoca come l’attuale, messa a dura prova dall’up-grade tecnologico e dalle crescenti sperequazioni economiche, occorra fondare nuove piattaforme di incontro. Tornare dalle community alle comunità. Per la circolazione di idee, di progetti, di forme di sostegno, di valorizzazione e di partenariato. L’intenzione dichiarata è quella di offrire una visione concreta dello stato di fatto delle cose, della multi-individualità di andature teoretiche e tematiche della ricerca più giovane. Per un dibattito allargato, pure acceso, in un paese come l’Italia che stenta sempre a narrarsi. Un dibattito che comprende anche alcune voci nostrane – poche per la verità – molto critiche nei confronti degli artisti emergenti italiani. Nulla di cui meravigliarsi, se non fossero voci che rivelano, nei confronti di questi ultimi, una malcelata sfiducia, quasi pregiudiziale, fino a divenire talvolta addirittura livorosa. Un atteggiamento incomprensibile, a mio avviso. Perché, se da un lato, la ricerca di un artista giovane è più a rischio di inciampi, intoppi, cadute di originalità, dall’altro, è un passaggio necessario, un “Rubicone” che tutti hanno attraversato. A cui accostarsi con fermezza, anche con durezza. Ma in maniera costruttiva. E personale. Frequentandoli, accompagnandoli. Facendo qualche studio visit in più per esempio, senza limitarsi a giudicare immagini elettroniche ricevute con un We Transfer e a qualche battuta al cellulare. Peraltro, l’immersione nel mondo della ricerca emergente, più che mai in un territorio nazionale storicamente versatile come il nostro, è sempre entusiasmante. Per me un vero e proprio privilegio. Che si rinnova anche in questa occasione”.

Informazioni: T. +39 06 68309404 | info@mucciacciacontemporary.com | mucciacciacontemporary.com

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