Dal 12 al 14 ottobre: sbrigatevi. Debutta al Teatro Tor Bella Monaca il monologo a cinque voci “Dicono di lei”, con appunto un’unica attrice in scena, Nadia Perciabosco. E’ una promessa: resterete senza fiato. Una storia più che contemporanea, e densa, molto densa emotivamente. La penna è di Roberta Calandra, la regia di Massimiliano Vado. In scena, la dialettica tra essere e apparire, di cui, forse, non è più il tono pirandelliano a colpire, ma il richiamo ad un presente “social”, sfuggente e liquido come le vite che stiamo vivendo.

Una donna è scomparsa e varie persone si interrogano sulla sua possibile fine: sua madre, sua sorella, la sua agente, la sua rivale, sua figlia. Fuga d’amore, suicidio, vacanza, romance? Divertente il fatto che la protagonista, una famosa attrice contemporanea, non si vede mai: al suo posto, solo i racconti su di lei, la sua rappresentazione. Una sorta di gioco di specchi, di identità franta, di mise en abyme come il più classico dei copioni teatrali ma anche come il sè di oggi, forse più virtuale che reale.

“In quest’epoca dei social media – spiega Perciabosco – luoghi virtuali come Instagram o Facebook ci costringono sempre ad alterare, modificare la nostra immagine per lasciar vedere la parte che riteniamo (o pensiamo che gli altri ritengano) migliore di noi. Oppure può succedere di costruirsi o di essere invischiati, strutturati, in uno schema di vita a cui, ad un certo punto, sentiamo di non appartenere più e da cui avremmo voglia di scappare”.

Nadia Perciabosco, forse all’acme della sua espressività. Catanese DOC, ancora trasuda il talento dei grandi maestri che l’hanno formata, da Giuseppe Di Martino, Turi Ferro, Armando Pugliese, fino a Pino Micol. Un vero grillo tra i generi (dalla commedia brillante alla tragedia greca, passando anche per il musical), ha fatto anche doppiaggio e tv (tra cui la conduzione di un programma in 18 puntate su Rai uno “Parola e Vita”), lavorando con Remo Girone, Sylvano Bussotti, Gigi Proietti, etc. Come autrice la vediamo tra gli altri a “Uno mattina” e nel format comico tutto al femminile “Bambine cattive” su Comedy Central. Ma il suo genio e stile inconfondibile scoppia con il primo format ufficiale di teatro in salotto e luoghi non convenzionali “Desperate Houseactresses”, ottenendo grande attenzione dai media. Non a caso, Perciabosco compare nel libro “Le buone pratiche del teatro” di M. Gallina e O. Ponte Di Pino, dove si sottolineano, grazie al nuovo format, le interessanti prospettive per a ricerca teatrale e le opportunità lavorative per molti attori.

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