Abbiamo voluto che tuttə i nostri attivistə vocazionalə laicə (come ci ha definiti Drusilla Foer, nostra testimonial del festival 2021), 100 blogger, 500 mag-booker, 600 vignettistə, 500 fotografə, 20 artistə, insomma tutti e tutte impegnati a contribuire a titolo volontario a questo progetto di riscrittura dell’immaginario della contemporaneità si sentissero garantiti nella loro scelta di aderire e impegnarsi per i valori del nostro Manifesto.
Per questo, abbiamo invitato persone che nella loro vita e con il loro lavoro rappresentano l’Italia progressista: se Trapanese, Assessore al welfare del Comune di Napoli, è il primo caso in Italia di genitore omosessuale ad adottare una bambina disabile, Antonella Bundu è la prima donna nera ad essersi candidata a Sindaca di una grande città; se Giovanna Melandri presiede Human Foundation impegnandosi nell’innovazione sociale, Riccardo Magi, deputato radicale, è tra i promotori del Referendum per la Legalizzazione della Cannabis; se Francesca Vecchioni è stata la prima italiana apparsa sulla cover di un giornale per famiglie con la compagna e e le loro figlie ed è attivista impegnata sul diffondere la cultura dell’inclusione in tutti i contesti chiave per l’impatto sociale, Vincenzo Miri è impegnato nella tutela legale dei diritti delle persone LGBTQI+.
E poi le due omonime, Luisella e Letizia Battaglia, la prima founder dell’Istituto Italiano di Bioetica, prof.ssa ordinario di Bioetica e Filosofia Morale e componente del Comitato Nazionale per la Bioetica, la seconda, la “fotografa di mafia”, è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith. Per non parlare di Niccolò Rinaldi, alto funzionario del Parlamento Europeo, dove attualmente è Capo dell’Unità Asia, Australia e Nuova Zelanda, incaricato delle relazioni con l’Iran e i paesi dell’Asia centrale, o di Tiziana Catarci, direttrice del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale La Sapienza, Premio Rita Levi Montalcini per la diffusione della cultura scientifica tra le giovani generazioni, fino a Riccardo Acciai, direttore del Dipartimento libertà di manifestazione del pensiero e cyberbullismo del Garante della Privacy.
Il nostro è un movimento culturale aperto e aspettiamo altre adesioni, sempre con l’obiettivo di riscrivere le regole del gioco per lasciare in eredità ai nostri figli e alle nostre figlie un mondo più giusto e meno depredato.
Continua a leggere su Il Fatto Quotidiano.