Soprattutto se non sei da svezzare, se almeno una storia lunga sei riuscito o riuscita a metterla in piedi, se hai superato i 30 anni, dovresti – a occhio – trovare interessante questo articolo. La conditio SQN per scoprire il proprio profilo di personalità in coppia è infatti aver sommato una certa esperienza, o in termini diacronici o quantitativi, tanto da poter ricavare un comune denominatore tra le varie relazioni o rilevare caratteristiche evidenti nel tempo. Chiaro che se hai 16 anni, se non hai mai avuto storie più lunghe di un anno, se sei un* single incallit*, se sei un fobico della relazione di coppia o preferisci di gran lunga l’autonomia, sarà più difficile acquisire consapevolezza sul tuo “karma” relazionale.

E adesso, cominciamo il gioco delle etichette, tanto per tentare una classificazione dei comportamenti umani che, sebbene incalcolabili, fanno parte della nostra specie, cui tutt* apparteniamo. Ovvio che, al netto di diagnosi psichiatriche, tutto sia sfumato, modulato, cangiante, dinamico, non serializzabile nè catalogabile. Ma a chi non è capitato di riconoscersi in un “tipo” umano raccontato in un libro, in un film, in una satira o in una vignetta? Senza farne una fede, esistono varie suddivisioni della personalità, realizzate da approcci diversissimi tra loro (qualche esempio? I quattro colori della personalità, I big five, I 16 tipi di personalità), ma, se proprio dobbiamo raggruppare in cluster la natura umana, l’unico approccio che ritengo autorevole è quello della psicologia evoluzionista (più della sociobiologia – entrambe evoluzioni della cosiddetta etologia umana). E adesso, un po’ di filmografia!

Narcisista. Film di riferimento: Primo amore, di Matteo Garrone.
Per capire se sei un narcisista, esiste un unico test: chiedertelo. Se la risposta è no, hai probabilità di esserlo, perché non esistono narcisisti capaci di autocritica. Se la risposta è sì, di sicuro non lo sei, per lo stesso motivo di cui sopra. Se la risposta è dubbia, sei certamente una persona equilibrata, aperta, pronta a mettersi in discussione, saggia: sai che la consapevolezza è sempre una risorsa. Scherzi a parte, sei narcisista se la tua empatia è di tipo cognitivo, se cioè imiti le emozioni del partner senza provarle, al fine di convincerlo dell’esistenza di una incredibile connessione emotiva e coinvolgerlo sentimentalmente in gran velocità. Sei narcisista anche se sei concentrato sul tuo benessere e mai sul benessere del partner, indifferente se l’altro non è felice con te e pronto a colpevolizzarlo per questo. Non solo: non provi alcun senso di colpa mai, e provi molta rabbia se l’altro ti critica o non ti riserva tutte le sue attenzioni. Infine, sei narcisista se vivi la tua vita non in base alla tua autenticità ma la costruisci strategicamente a partire dall’idealizzazione di un te stesso grandioso, con il fine di convincere l’altro, dal cui rispecchiamento dipendi e che consideri solo in quanto serbatoio per rifornirti energeticamente. Per approfondire, leggi Il narcisismo di Alexander Lowen.

Evitante. Film di riferimento: Secretary, di Steven Shainberg.
Per capire se sei un evitante, chiediti se provi un immediato istinto di fuga ogni volta che il partner cerca un contatto emotivo intimo. Potrebbe essere un disagio quando ti viene fatta una confidenza biograficamente molto privata, un po’ di ansia se l’altro cerca un confronto a seguito di una incomprensione o di una tensione, o una difficoltà di concentrazione ad ascoltare il partner durante un litigio, con continue distrazioni della mente. Chiediti anche se vivi spesso uno stato di paranoia e-o timore di essere giudicato male da chi ami. Per approfondire, leggi Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Rimuginio, controllo ed evitamento.

Dipendente. Film di riferimento: Ghost, di Jerry Zucker.
Per scoprire se è questo il tuo atteggiamento prevalente nei tuoi ménages, osservati e scopri se hai caratteristiche comportamentali come la continua richiesta di attenzioni, un bisogno spasmodico di conferme, una interpretazione della relazione come legame e della coppia come fusione. Se intendi lo stare insieme come diventare una cosa sola, un sincizio, se temi la libertà e l’autonomia dell’altro, se la consideri un tradimento, forse sei un profilo dipendente. Per approfondire, leggi la curatela Forme della fusionalità.

Dominante. Film di riferimento: Carol, di Todd Haynes.
Se ti piace avere sempre il controllo della situazione, detesti imprevisti e improvvisazioni, ti piace sentirti al timone della relazione di coppia, forse rientri nel carattere dominante. Le caratteristiche del profilo dominante sono il carisma, l’egocentrismo, una spiccata dote di magnetismo e leadership, ottime capacità seduttive, bisogno di controllo. Il dominio dell’altro, in un ménage, non è di per sé qualcosa di negativo, se c’è accordo, consenso e complicità, e soprattutto se non compare sofferenza. Per approfondire, leggi Essere leader di Daniel Goleman.

Empatico. Film di riferimento: Moglie e marito, di Simone Godano.
Se fai immediatamente tuo il sentimento del partner, sentendo quasi sulla carne le sue emozioni, se cambi umore in base all’umore dell’altro, se ti ingaggi in sfide non tue, se rispecchi e restituisci lo stato d’animo del tuo lei/lui, molto probabilmente sei una persona empatica. Di solito, le caratteristiche associate sono capacità di cooperazione, complicità, alleanza, collaborazione. In dosi eccessive, l’empatia rischia di rendere difficoltoso il riconoscimento, l’ascolto e l’espressione di sè. Per approfondire, leggi In te mi specchio di Antonio Gnoli e Giacomo Rizzolatti.

Scrivimi in quale profilo ti riconosci!

Foto di Gerd Altmann

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