Questa è una storia a lieto fine. Lei, colpita da ictus prima ancora di nascere, sì, proprio lì, in quel grembo materno che tutti immaginiamo come qualcosa che assomiglia al paradiso e che invece per Clara Woods è stato un inferno, oggi è tra le più giovani artiste del mondo e i suoi quadri sono quotati fino a trecento euro. Non so bene da dove cominciare per raccontarvi di questa storia di incredibile talento artistico ma anche di vita, un esempio per tutti, un grande incoraggiamento che dona speranza, fiducia, ottimismo.

Cominciamo dalla fine: il 9 giugno Clara Woods e i suoi quadri approderanno alla galleria d’arte Alea Contemporary Art di Roma, un luogo dove artisti internazionali selezionano talenti emergenti. Avrete tempo fino al 30 per ammirare o comprare quelle di queste opere incredibili che saranno ancora disponibili, e magari conoscere l’artista, questa bambina di dodici anni che non parla, nonostante comprenda ben tre lingue, e che firma tele che sembrano dotate di voce. Si tratta della sua prima personale, dopo avere già esposto in Toscana, dove vive con la madrebrasiliana e il padre canadese.

“Clara ha avuto un ictus quando era ancora nella mia pancia – racconta la madre Betina Wallig Genovesi – e all’inizio i medici ci dissero che la sua vita sarebbe stata quella di un vegetale. Noi però non ci siamo arresi, e quando compì un anno, cominciammo una terapia riabilitativa. Non ci potevamo credere: faceva progressi incredibili, e oggi l’unica cosa che non può fare è parlare. O meglio.. parlare con le parole. Perchè, appunto, lei si esprime usando i colori”.

La bimba dipinge spontaneamente da quando è piccolissima, spiegano i genitori, finchè non è stata maturata la decisione di di farla studiare con Astrid Hohenegge, artista capace di aiuarla a trovare un canale espressivo adatto a lei: “Clara ha mostrato fin dall’inizio un approccio istintivo verso la pittura – spiega Hohenegge. Con gli anni ha potuto maturare una modalità pittorica spontanea con una gamma cromatica intensa, uno stile autentico che rispecchia i suoi stati d’animo. Essendo la pittura un canale comunicativo extra verbale, ha dato a Clara l’opportunità di comunicare con se stessa, di entrare in contatto con i suoi sentimenti ed emozioni, rendendo partecipi gli altri, attraverso i suoi quadri”. La critica d’arte Maria Azzola entra nel merito: “Attraverso paesaggi astratti e ritratti, Clara apre le porte del suo mondo interiore e dei suoi pensieri. La mostra è un’occasione unica e imperdibile per conoscere questa giovane artista dalla straordinaria sensibilità artistica”.

In mostra dipinti su tavole e tele, paesaggi, ritratti, visioni, anche una serie dedicata ai gatti: “Clara considera sua musa l’artista messicana Frida Kahlo – racconta la madre. Quando era piccola, le donai un libro su Frida: quella donna le apriva l’anima, e Clara la imitava, comunicava con noi con i gesti e con i colori di questa artista immensa, anche lei in grado di convivere con una ingombrante disabilità. Clara entrò in osmosi con l’arte di Frida Khalo: si aprì al mondo e cominciò a dimpingere in un nuovo modo, meno rabbioso e più felice”.

L’Associazione Alea Contemporary Art devolverà l’intero ricavato alla causa di Clara Woods.

Clara Woods è su Instagram: clicca qui.

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