Per i patiti delle nuove frontiere del fitness, a Londra è ormai un must, mentre a macchia d’olio si sta espandendo per tutto il globo. Stiamo parlando del Garuda®, il metodo che segna l’evoluzione del Pilates, fondato dal ballerino e coreografo indiano James D’Silval. Mix tra Pilates, Yoga e Tai Chi, permette a chi lo pratica di migliorare caratteristiche fisiche molto distanti tra loro, come forza, elasticità e potenza cardio-vascolare. Ma come difendersi dagli istruttori fai-da-te? Facile, visto che la certificazione per i teacher trainer di questo metodo arriva direttamente da Londra e dal suo fondatore, e che in Italia l’esclusiva per la formazione ce l’ha la Federazione Italiana Fitness.

Il protocollo di training rispecchia moltissimo la vita del suo ideatore: James d’Silva, infatti, porta con sè la sua cultura d’origine, quella indiana, ma anche le sue eperienze in giro per il mondo come danzatore di classica e contemporanea e come atleta a cui piaceva sperimentare diverse tecniche di allenamento, tra cui gli esercizi del Pilates, i principi di rilassamento e di respirazione dello Yoga, le tecniche di Feldenkrais ed il Tai Chi. La sfida era prismatica: importante fortificare i muscoli, certamente, ma altrettanto irrobustire le articolazioni o riparare i microtraumi fisiologici dati da un allenamento costante.

A Roma la prima e al momento unica teacher trainer autorizzata si chiama Valentina Carpitella, nome che certamente già risuona nella mente: a 10 anni già si esibiva sui palcoscenici di tutta Italia, per poi lavorare con la compagnia di Carla Fracci, con la Royal Swedish Opera, e con Arena di Verona. Per non parlare delle collaborazioni con registi e coreografi come Franco Zeffirelli, Mauro  Bigonzetti, La Fura dels Baus, Giuseppe Carbone e molti altri. Oggi la troviamo ad insegnare danza alla scuola di Mimma Testa, dove a breve arrivareanno anche i macchinari per le lezioni di Garuda, ma anche Pilates, dopo aver conseguito la certificazione d’ insegnante presso la Power Pilates di New York, cui dedica l’apertura di uno studio nel quartiere bohemien di Trastevere.

“Fin da bambina – racconta – ho respirato e vissuto le atmosfere della danza e della musica. Mia madre era insegnante della prima, mentre mio padre Diego è stato uno dei più importanti etnomusicologi italiani”. Al Garuda ci è arrivata quasi di corsa: “Liberare il Pilates da quei movimenti rigidi e ingessati è stato per me un sollievo e una necessità. E il Garuda dona proprio questo, una maggiore morbidezza e fluidità capace di includere tutti, dall’atleta al sedentario, dal giovane all’anziano, dalla persona in buona salute al soggetto con problemi motori. Il Garuda è di grande aiuto sia a chi vuole riconquistare una forma estetica e funzionale, sia a chi necessita di migliorare la mobilità a seguito di un incidente o un infortunio”.

Del resto è il nome stesso a prometterlo: il nome “Garuda” deriva da quell’uccello mitologico che, nella cultura indiana, è in grado di mutare forma secondo le necessità: “Nella parola Garuda, tra induismo e mitologia, si nasconde il magico mondo che trasferisce all’essere umano la facoltà di volare fino al cielo. Tradotto in termini contemporanei, significa permettere alla persona di raggiungere un notevole stato di benessere, sia fisico che mentale, ma anche spirituale, psicologico e emotivo”.

Sponsor e fan del Garuda sono già personalità come Madonna, Gwyneth Paltrow e Trudie Styler (moglie della rockstar Sting), che ne possono testimoniarne i benefici a 360 gradi sulla vita nel suo intero. Le classi Garuda sono divise in più livelli – principiante, intermedio, avanzato, esperto – ed esistono diversi macchinari per praticare ogni livello. “Il Garuda – spiega Carpitella – prevede dei moduli di Matwork (lavoro a corpo libero su materassino) ma anche dei moduli eseguiti attraverso macchine sviluppate dallo stesso James d’Silva. La macchina principale è una struttura composta da una pedana mobile su cui l’atleta può scivolare, e da una serie di cavi e molle. Per come è costruita, questo attrezzo è in grado di allenare tutti i muscoli del corpo, senza traumi o forzature ma con la giusta potenza”. Dunque via alla trasformazione del proprio respiro, del controllo su di sè, dell’equilibrio e della dinamicità a cui (non) siamo abituati, in vista di migliorare la tonicità del corpo, la libertà nei movimenti, la postura, il metabolismo, la capacità di concentrazione, la forza muscolare, la funzionalità, la coordinazione e perfino la relazione con se stessi e con gli altri.

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