Sarà un caso ma, guarda un po’, la fondatrice di Novis Game è una donna. Ho sempre sostenuto, e in buona compagnia, che le donne abbiano maggiori capacità degli uomini di usare il pensiero creativo, controfattuale, divergente, laterale, e così essere predisposte a quegli insight che permettono le invenzioni o soluzioni a problemi non accessibili con la sola logica.

Dunque, dicevamo, la prima piattaforma per il gaming accessibile alle persone affette da disabilità visive è firmata Arianna Ortelli, che infatti si rivela una leader in change-making: TEDx Speaker, Forbes Under 30, StartupItalia Unstoppable Women. Mica cippa.

Non si tratta di una vera e propria console, ma di un’applicazione, sviluppata in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e l’Associazione pro retinopatici e ipovedenti di Torino, utilizzabile attraverso un qualunque smartphone o tablet: l’idea innovativa consiste in uno speciale controller che, collegandosi al device del giocatore o giocatrice, attraverso l’app consente, anche a chi non può usufruire dell’interfaccia video, di giocare.

E’ un sistema di gioco basato sull’audio 3D spaziale e le vibrazioni, quindi è possibile giocare senza l’interfaccia video. Da qui, l’accessibilità: per la prima volta una persona non vedente può giocare insieme a una persona normo vedente senza utilizzare lo schermo.

Sostanzialmente l’utente scarica l’app sul suo cellulare – spiega Ortelli – indossa le cuffie e inizia a giocare grazie all’audio spaziale e alle vibrazioni. Tutto è nato con Marco Andriano (Cmo) e Moreno Gregori (Cto), stavamo pensando a un sistema di gioco che permettesse agli utenti di fare sport a distanza. In seguito abbiamo capito che, se davamo importanza alle vibrazioni e al suono, allora forse lo schermo non era necessario. A quel punto ci siamo guardati e ci siamo chiesti come facesse una persona non vedente a giocare a un videogioco o a fare sport. Da lì, abbiamo incontrato diverse associazioni del territorio e abbiamo capito che era una buona idea“.

Il gioco che sta riscuotendo più successo al momento è il ping-pong virtuale forse perchè ha un altissimo fattore immersivo, che comprende l’esperienza tattile e quindi genera un’emozionante sensazione di gioco reale.

Infatti, l’intero sistema si basa su suoni stereofonici e geolocalizzati che danno la percezione dello spazio, quindi grazie all’audio 3D, l’utente ipovedente ha una percezione perfettamente reale dell’ambiente circostante, riuscendo così a individuare la pallina virtuale e a rispondere all’avversario colpendola a destra o a sinistra con il telefono, che quindi al momento diventa una racchetta da ping-pong. “Quando colpisco la pallina – raconta Cinzia, gamer ipovedente – il controller riproduce una vibrazione sulla mia mano che simula l’impatto, è fichissimo. Oltretutto, con le cuffie sento il suono rispetto a dove sono, quindi ho la sensazione di direzione e distanza“.

Ma non finisce col ping-pong, perchè questo sistema di sviluppo permette di creare sempre nuovi giochi accessibili o rendere accessibili i giochi per mobile già esistenti. Arianna Ortelli punta a far diventare Novis Game una specie di Netflix del gaming inclusivo, una vera e propria piattaforma aperta anche ad altri sviluppatori e ad altre aziende del settore. Non solo: in programma sono previsti anche giochi multiplayer e tornei di e-sport dal vivo che mettano insieme persone con disabilità visive e non, giochi di ruolo e giochi-avventura.

Naturalmente esistono altri giochi inclusivi, e noi suggeriamo Discovering Diversity – sulle tracce della diversità, che valorizza differenze culturali e religiose, oltre che fisiche, e INscape, che riprende sia le modalità delle escape room sia quelle delle più tradizionali cacce al tesoro, basata sulla Comunicazione aumentativa alternativa (Caa). Non resta che dire: buon gioco!

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