Tindaro Granata è uno degli attori italiani più importanti della scena teatrale contemporanea italiana, capace di portare in scena tensioni ad altissimo impatto emotivo. Vincitore di innumerevoli premi, tra cui il Premio della giuria popolare della “Borsa Teatrale Anna Pancirolli”, il Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011, il Premio Fersen in qualità di “Attore Creativo” nel 2012, il Premio “Mariangela Melato” 2013 come attore emergente, arriva adesso all’OffOff Theatre.

Lo spettacolo è struggente. Quindi: fazzoletti. Stiamo parlando di Antropolaroid, in scena dal 7 al 12 maggio. Difficile scriverne, perchè di nuovo, come altri spettacoli di Granata, non c’è nulla di paragonabile nè per genere, nè per stile, nè per interpretazione.

Spettacolo di cupa bellezza, attraversato da un’inquietudine dolorosa, permette anche la risata, sia pure amara e ferita. Impressionante la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi sulla scena, tipico tratto dell’artista, capace di declinarsi e trasformarsi nelle sue tante metamorfosi: Tindaro Granata da solo racconta di figure familiari, di generazioni, passando attraverso i decenni, di una terra, la Sicilia, da cui anche allontanarsi per raggiungere Roma e diventare attore. Mille ruoli di ogni età, maschili, femminili: sempre lui. Componendo dialoghi, legami, trame.

La tecnica di Antropolaroid è antica, è quella del “cunto”: viene scomposta e il meccanismo del racconto viene sostituito dalla messa in scena dei dialoghi tra i personaggi del racconto. Non vengono narrati i fatti, ma i personaggi parlano tra di loro e danno vita alla storia.

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