Che cosa significa esplorare, oggi? E se si dice “avventura” a cosa si pensa? Il festival Adventure Awards Days di Livigno (terza edizione, dal 27 luglio al 2 agosto) prova a dare una risposta a queste domande proponendosi come il luogo di incontro di tutti coloro che hanno una certa idea del mondo. Li chiamano gli outsider-inside. Sono persone che amano la vita all’aria aperta, provare qualcosa di nuovo. Persone che sanno sorridere delle piccole cose, che sono convinte che se non si è felici con poco non si sarà felici con niente, che non inseguono la performance o la vittoria ma il bisogno di una vita sana e del contatto con la natura. Questi sono i nuovi avventurieri. Ci sono quelli che partono per paesi lontani in sella a una bici, in compagnia solo di uno zaino e quelli che lavorano in ufficio tutto il giorno e quando possono cercano un luogo meno illuminato per vedere le stelle, ma entrambi sono avventurieri. Coloro che conoscono la differenza tra vedere le foto di un luogo e viverlo, per questo quando possono vanno ad annusare boschi o a conoscere popolazioni. Insomma, l’esplorazione non è finita, nemmeno al tempo di Google Earth.

Lo spirito del festival Adventure Awards è proprio questo: esplorare come esperienza vissuta sulla pelle. Per questo scova e invita atleti, avventurieri, esploratori, viaggiatori, scrittori: perché possano condividere le proprie esperienze, ispirare chi vorrebbe ma non sa come fare. Persone che in Italia non hanno un palco pur avendo moltissimo da dire. Alex Bellini, per esempio. L’uomo che ha attraversato due Oceani a remi e presto salirà su un iceberg e ci vivrà un anno. Stephanie Case, scrittrice e avvocato dei diritti umani che vive a Gaza e ha fondato FreeToRun, un’associazione che usa la corsa anche come strumento di sensibilizzazione sul tema della libertà in zone complicate come Israele o l’Afghanistan. Danilo Callegari, esploratore e avventuriero che ha scalato in solitaria le cime dell’Elbrus e dell’Aconcagua, ha attraversato in bici l’India, fino all’estremo Sud, e presto partirà per un’avventura estrema in Africa, tra squali e vette irraggiungibili. Eleanor Moseman, fotografa ed esploratrice americana che si collegherà con Livigno dal Tibet.

Essere a Livigno per gli Adventure Awards significa anche poter partecipare a workshop di fotografia e di storytelling (con l’autore di radio e tv Matteo Caccia), pensati per invitare a raccontare al meglio le proprie avventure, grandi o piccole che siano. Perché, come dicono gli organizzatori: “L’avventura va vissuta e va condivisa”. Ovviamente non si parla di semplici lezioni in aula, bensì di corsi in mezzo alla natura, dormendo sotto le stelle, camminando sui sentieri, lasciandosi guidare dal rumore di un ruscello.

Non mancano le attività outdoor: il running sui sentieri più belli della zona, mai sotto i 2000 metri e mai su un centimetro di asfalto; lo yoga per lo sport; la slackline – l’arte di camminare in equilibrio su una fettuccia di stoffa – per cui, dicono gli slackliner, bisogna anzitutto essere felici; la mountain bike (con un evento fun, il 3KUp&Down sui nuovi flow trail di Carosello3000); il trekking. E il trekking ci porta lontano: nelle tradizione delle tee, le antiche baite della Val Federia sopra Livigno, con La Mudeda, per scoprire come si fa il formaggio, a degustare la tipica birra o ad ascoltare i racconti dei più vecchi e i sogni dei più giovani. Ma il trekking ci porta anche nel cuore della notte ad attraversare i boschi della Val delle Mine, camminando nel buio per arrivare ad ascoltare il concerto all’alba tra le vette di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz – per la prima volta in acustica in uno scenario così suggestivo.

Gli appuntamenti sono ancora molti: dalla selezione dei migliori film d’avventura del mondo, alla prima nazionale dello spettacolo teatrale tratto dal Racconto dell’isola sconosciuta di Saramago. Passando per la bicicletta: quest’anno c’è un evento nell’evento che si rivolge proprio agli amanti delle due ruote, ai viaggiatori che “rotolano” per l’Europa macinando chilometri, ciclisti che non temono pioggia e neve, che amano ogni pendenza perché alla fine si vince il premio della discesa. E’ il BAM!, il raduno europeo dei viaggiatori e avventurieri su due ruote, che prevede workshop di meccanica, di foto “on the road” e di bike packing, una pedalata collettiva fino alla casa di Nietzsche in Engadina, incontrando in sella autori di libri. E non mancheranno, naturalmente, falò grigliate con birra e musica (quella dei Tao nel loro mitico Volkswagen Bus), ché dopo tanto pedalare, un po’ di festa ci vuole. Tanti gli ospiti del BAM! Willy Mulonia, grande viaggiatore in bicicletta che, come dice lui, ha cominciato a pedalare per non prendere psicofarmaci, e che sulla sella ha trovato la sua strada. E Alessandro Gallo, il modello che dalla Cina è partito in bicicletta ripercorrendo il viaggio di Marco Polo, e dopo 365 giorni esatti è arrivato a Venezia. E poi Riccardo Barlaam, giornalista del Sole24ore autore del libro “Tutte le salite del mondo”; Paolo Bertelli, grande viaggiatore in bici e autentico personaggio del mondo ciclo in Italia, e Paolo Marazzi, protagonista del film SMOG2015, dedicato proprio alla bici come avventura e come fuga dalla città (il film sarà proiettato in anteprima durante i giorni del festival). Programma completo: www.adventureawards.it

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