Piazza Verbano, via Pediluco, piazza Istria. Sono in pochi gli italiani, ma anche i romani, a conoscere questa zona di Roma nord, a cavallo tra il raffinato quartiere Coppedè e il più popolare quartiere Africano. Eppure in poco tempo sono fioriti nuovi locali, altri hanno cambiato gestione, altri ancora si sono rinnovati. Fatto sta che il quartiere Trieste sta diventando una valida alternativa sia al mitico San Lorenzo sia agli intoccabili Parioli, entrambi lì a due passi. Già, perché qui si riuniscono le atmosfere radial e bohemien sanlorenzine e quelle chic e patinate tipiche paroline.

Il wine bar Rova di via Pediluco, più di tutti, rappresenta questo mix vincente: un locale piccolo, giusto una stanza, senza sito internet, senza pagina Facebook, arredato con cura in stile vintage-newyorkese e, udite udite, gestito da un ragazzo di 24 anni, Marco Izzarelli, neo direttore anche di una rivista di quartiere di sua proprietà, di prossima uscita. “Ho aperto questo locale per rivalsa – racconta Izzarelli – per lasciare nel quartiere un’impronta di me e di ciò che credo di saper fare, il cacciatore di tendenze”. La scommessa è già un successo, e Rova è diventato punto di incontro tra i registi, giornalisti, intellettuali, scrittori e attori che abitano il quartiere (Margherita Buy, Roberto Cotroneo, Rolando Ravello, Sergio Castellitto, Paolo Villaggio, Niccolò Ammaniti etc).

Non da meno il Negresco B-Side e il Numbs di piazza Istria: il primo, recentemente ristrutturato con un design minimal e attento al fashion, vanta aperitivi direttamente dalla cucina e una suggestiva gigantografia di un teschio di strasse; il Numbs invece punta direttamente sulla quantità, dato che ogni sera, davanti alle sue vetrate, si raggruppano orde di ragazzi che cenano con gli abbondanti buffet a base di verdure, in linea con le mode giovanil-salutiste di ultima generazione.

Pochi passi più in là, all’inizio di via di Santa Costanza, la storica Enoteca Graziani continua a offrire i suoi vini selezionati da una cantina originale a un pubblico di quarantenni professionisti e buongustai: vere prelibatezze, infatti, quelle servite insieme ai calici, a base di prodotti DOC del territorio.

Qualche civico più in su c’è invece il LikeMeCafè 17|19 Replay, nato dalla fusione di una società di moda e una di event management. All’interno quindi un bel mix tra abiti lounge bar.

Risalendo verso piazza Verbano, si trovano il nuovo Poste e Telegrafi, ristrutturato dalle vecchie poste, che offre aperitivi a base di pizza e pasta, per giovanissimi, quasi tutti studenti della vicina Luiss, e Amelie, risorto a nuova vita da quando è arrivato l’art director Corrado Mortellaro, che ha ideato le serate a tema con lo chef (sushi, etnico, mediterraneo, etc): sempre pieno di curiosi, sfida i più affezionati a son di maratone di aperitivi.

Dall’altra parte della piazza, più pop, Verbano23: enopizzoteca con aperitivi sfiziosi per i ragazzi del quartiere. Una via più indietro c’è infine l’Osteria Benaco, un po’ nascosta e frequentata solo da chi conosce bene il dedalo di stradine tra la piazza e Villa Ada. Ovviamente non poteva mancare il sushi, ed ecco che da qualche mese ha aperto anche Sushi Jo, a via Nemorense, proprio di fronte all’ingresso del parco.

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