Fiocco celeste alle porte di ReWriters (ormai dall’1 dicembre 2020, quando Ellen Page ci lasciava e sorgeva Elliot Page) per celebrare la nascita di una nuova stella nel firmamento del cinema mondiale, con i nostri migliori auguri di vederlo recitare prestissimo con un ruolo alla sua altezza di attore transgender: riuscirà il cinema 4.0 a stare al passo della contemporaneità?

Intanto, mentre dal suo profilo Instagram spunta la sua prima foto a torso nudo dopo la mastectomia, la direzione e il comitato scientifico stanno vagliando l’ipotesi (ormai certezza) di conferire all’attore il Premio ReWriters in riscrittura dell’immaginario. Che cosa significa, nel suo caso?

Le motivazioni ad oggi dicono: “Vorremmo conferire il Premio ReWriters 2021/International, all’attore Elliot Page per aver trasformato per sempre la storia del cinema, che non sappiamo ancora se saprà rivelarsi all’altezza della sfida a cui è stato chiamato, e aver contribuito alla riscrittura dell’immaginario della contemporaneità sul tema delle identità, in particolare dell’identità transgender: dopo di te, stimatissimo Elliot, tanti bambini e bambine transgender avranno il loro mito e modello a cui chiedere una infusione di fiducia e coraggio per il percorso che li aspetta, ma anche tutti noi diventiamo un po’ più liberi“.

E’ già pronta anche la versione inglese, da spedire direttamente al mittente, nella speranza che accetti un conferimento che arriva da un Paese miseramente arretrato su queste tematiche, che non ha al momento nemmeno una legge per la prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, ma che ha saputo partorire ReWriters, un Movimento Culturale indie, che si batte per riscrivere le regole del nostro stare al mondo: ogni regola.

The English version is also ready and can be sent directly to the sender, in the hope that he will accept an award from a country that is miserably backward on these issues, and which does not for the time being even have a law for the prevention of and fight against discrimination and violence on the basis of sex, gender, sexual orientation, gender identity and disability. But a country that has ReWriters, an indie cultural movement that fights to rewrite the rules of our taking part in the world: all rules.

We would like to award the ReWriters 2021 Prize/International to the actor Elliot Page, for having transformed forever the history of cinema. We do not yet know if cinema will be capable of rising to the challenge laid in front of it. He has contributed to re-writing the image of the contemporary world regarding identity and in particular transgender identity: after you, esteemed Elliot, many transgender children will have found their idol and their role model, and a source of courage and trust for the path ahead of them, while we all become a little bit more free.

Forse non tutti sanno che Elliot, oltre che attore di fama mondiale (nella lista ricordiamo in particolare la sua interpretazione di Hayley Stark in Hard Candy, Kitty Pryde / Shadowcat in due capitoli della saga cinematografica di X-Men, l’architetto Arianna in Inception di Christopher Nolan e Vanya nella serie Netflix The Umbrella Academy) è anche un chitarrista niente male, tanto che in Juno (candidatura all’Oscar come migliore attrice – nella sua vita precedente, quindi) ha composto le musiche di Zub Zub ed ha cantato una cover dei The Moldy Peaches, oltre ad aver performato nel videogioco Beyond: Due anime, dove ha suonato e cantato l’inedito brano Lost Cause.

Ateo e vegano, femminista e attivista per i diritti LGBTQI+, dovrebbe vincere il Guinness dei coming-out: il 14 febbraio 2014 si dichiara omosessuale (lesbica); nel 2015 annuncia la relazione con l’artista e surfista Samantha Thomas, con la quale sfila in coppia sul tappeto rosso al Toronto International Film Festival; nel 2018 annuncia il suo matrimonio con la ballerina Emma Portner; il 1º dicembre 2020 dichiara di essere transgender e cambia il nome in Elliot; nel gennaio 2021 annuncia il divorzio dalla Portner.

Una persona totalmente libera dalle aspettative che il tritacarne del sistema-cinema mondiale impone a chiunque, sfidando standard, stereotipi, pregiudizi, condizionamenti (interni), ma anche violenze, discriminazioni, odio, omolesbobitransfobia provenienti dall’esterno. Che ne sarà di lui, come professionista? Lavorerà ancora? Gli capiterà ancora di rifiutare ruoli da protagonista come fece nel 2009 con Jane Eyre, adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Charlotte Brontë? Quale regista saprà fare tesoro di questo mostro di bravura?

E’ proprio il caso di dirlo, mostro di bravura, se si pensa a un uomo imprigionato nel corpo di donna che conquista gli schermi di tutto il mondo lavorando al femminile. Chapeau.

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