Ok, ok, le critiche ci stanno, ma la serie è assolutamente più che godibile e io la straconsiglio! Diciamo così, per onestà: la sceneggiatura è un raccontino da prima elementare, di una semplicità e banalità quasi spiazzanti. Però siamo in America, e gli americani i film li sanno fare. Risultato? Restare appiccicati allo schermo per 8 puntate.

L’ultima puntata l’ho vista il 24 settembre scorso, appena uscita, le prime tre il 23 agosto uscite su Prime Video. E’ una di quelle serie detestabili, che escono a puntate settimanali, accidenti!

Anyway. Dicevamo della sceneggiatura (adattamento di David E Kelley e John Henry Butterworth dell’omonimo romanzo del 2018, scritto dall’australiana Liane Moriarty, che appunto non leggerei): nove perfetti sconosciuti si ritirano in un resort di lusso, Tranquillum House, per dieci giorni, del quale non sanno assolutamente niente tranne quello che loro immaginano che sia: una Spa costosa e rigenerante. Tuttavia, piano piano, il luogo si dimostra molto diverso dalle aspettative, pieno di misteri, segreti, metodi alquanto discutibili. Eppure, i nostri nove restano, e diventano complici di questa bislacca terapia che promette riparazioni a traumi psicologici di cui ogni ospite, appositamente selezionato, è ampiamente portatore. La proprietaria, sedicente terapeuta-sciamana russa, è Masha, una straordinaria Nicole Kidman, eccelsa direttrice d’orchestra di un cast mozzafiato.

Proprio sul cast vorrei soffermarmi, riprendendo la suddetta osanna alle produzioni americane: gli attori, a partire dalla Kidman, sono pazzeschi, hanno una profondità straordinaria, sono potenti fino allo stremo e i personaggi sono scritti a 360 gradi, sembra di averli davanti. Tutti e tutte assolutamente credibili, tridimensionali, e ti restano dentro, di notte, durante il giorno, ti sembra di conoscerli, ti chiedi che cosa staranno facendo mentre tu sei al lavoro, o in auto, o a cena. Esperienza fantastica.

Nonostante la sceneggiatura elementare, dicevo, si resta incollati: il rompicapo del thriller è insondabile, inarrivabile, irrisolvibile. Bisogna davvero aspettare la fine. Ed è incredibile, perchè il colpo di scena non è nemmeno dei più stupefacenti, eppure le nostre emozioni sono totalmente in mano alla regia (Jonathan Levine), perfettamente manipolate all’ennesima, e noi felici della delega assoluta.

La Kidman è la protagonista indiscussa, sia della trama, sia dello schermo, in termini di magnetismo, e il suo personaggio le si adatta alla perfezione: “Sono davvero orgogliosa di quel che siamo riusciti a mettere insieme durante quest’ultimo anno – ha dichiarato in primavera scorsa Nicole Kidman – portando le riprese di Nine Perfect Strangers in Australia durante la pandemia globale di COVID-19. Collaborare con Melissa McCarthy, lavorare con David Kelley, Liane Moriarty e la mia squadra di produzione ancora una volta, unire le forze insieme a Hulu negli Stati Uniti e ora questo, un accordo di distribuzione globale stipulato con il mio home studio, Amazon. Le stelle si sono allineate e io sono entusiasta!“.

Soma Byron Bay

La serie mi è piaciuta molto anche per la patinatura di regia e montaggio, con quell’atmosfera new-age declinata nel pop, con un pizzico di design: un modo originale di parlare delle droghe e degli allucinogeni, ma non voglio dire di più. Le fragilità umane, invece, se non fossero state rese in modo eccellente da attori eccellenti (non è tanto per dire: sono tutti quanti assolutamente sorprendenti – ad averne in Italia attori e attrici di questo spessore) sarebbero state un espediente eccessivamente ruffiano e scontato: una famiglia incapace di elaborare il suicidio del figlio, una scrittrice in sovrappeso (sexissima) fallita, un campione sportivo dipendente dai farmaci (ve ne innamorerete), una ragazza socialholic, un giornalista gay che vuole diventare padre, e altri, ciascuno con il proprio carico di dolore e insicurezza.

Una curiosità che, dopo aver visto la serie, diventerà il vostro cruccio: Tranquiluum House esiste davvero e si chiama in realtà Soma Byron Bay: è stato ideato da Peter Ostick, imprenditore, e Gary Gorrow, esperto di yoga e meditazione.

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