L’arte non vuole insegnare altro che il significato della vita”. Nella frase manifesto di Hanry Miller sul significato dell’arte è contenuto tutto il senso di ciò che l’ultimo progetto artistico di Howtan Re intende porre in essere: uno spazio conviviale e dinamico che valica i confini della galleria d’arte intesa nel suo canone più classico, approdando ad un luogo interattivo (reale e non virtuale) in cui l’esposizione delle opere non è punto di arrivo, ma di partenza.

Stiamo parlando di un nuovo polo culturale dove far dialogare arte e città: mostre, collettive di giovani artisti emergenti, panel, dibattiti, incontri, convegni per riflettere sui grandi temi che scuotono il nuovo millennio. Stiamo parlando dell’idea di un artista del calibro di Howtan Re, architetto nato a Teheran nel 1974, arrivato in Italia a seguito della caduta dello Shah, che oggi vive tra gli Stati Uniti, Roma e Londra (dove risiede). Già molto conosciuto come interior designer e fotografo, è Achille Bonito Oliva, nel 2003, a consacrarlo al mondo dell’arte. Un anno dopo il Museo di Arte Contemporanea di S. Pietroburgo deciderà di ospitare le sue opere, e da allora, Howtan Re espone in tutto il globo.

“Nonostante nella classifica mondiale delle città più visitate al mondo Roma non compaia – spiega l’artista – nonostante Shenzen, Kuala Lumpur, Macau, Dubai restino i veri gioielli del pianeta e Roma arrivi solo per dodicesima, nonostante gli studi di settore ci restituiscono l’istantanea di una città che, nonostante la sua storia e la sua bellezza, tende a perdere appeal e presenze, nonostante i 700 mila visitatori all’anno in meno a fronte di città, come Milano, Firenze, Venezia, che si posizionano ai primi posti delle classifiche per trend di crescita, ho scelto questa città per aprire il mio spazio. Credo per l’appunto che ci sia bisogno di rilanciarla, di lanciarla, come polo culturale e artistico mondiale”.

Inaugurazione in grande stile, dunque, nel giorno di San Valentino. A partire dalla personale di Erwin Blumenfeld con scatti inediti dell’artista(collezione gentilmente donati dalla fondazione Yvette George Blumenfeld Deeton, Blumenfeld Estate, Courtesy Art+Commerce NYC), fotografie iconiche diventate fonte di ispirazione per artisti del calibro di Penn, Klein, Roversi.

Non da meno l’Hlab, un lounge bar design in cui arte e creatività convergono, con l’obiettivo di diventare punto di ritrovo per artisti, intellettuali e creativi residenti o di passaggio nella città eterna. Un bar immerso nell’arte per accompagnare i visitatori in un percorso sensoriale, una sorta di viaggio “con il bicchiere in mano”, tra opere, profumi, suoni e proiezioni: una vera e propria “degustazione d’arte”.

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